La risposta della Comunità ebraica ai no pass che sfilano vestiti da deportati ad Auschwitz

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-11-02

Davanti al Memoriale della Shoah di Milano la Comunità ebraica ha chiamato a raccolta la piazza per dire basta alla strumentalizzazione dei simboli della deportazione degli ebrei da parte dei no vax e no pass

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“Basta con le stelle gialle, le casacche a righe dei prigionieri dei campi e i simboli di Auschwitz usati dai no vax. Non accettiamo paragoni tra le cure contro il virus e le vittime innocenti”. La Comunità ebraica di Milano lancia un duro messaggio contro quanti hanno strumentalizzato la segregazione degli ebrei nella Seconda guerra mondiale per portare avanti le proprie battaglie ideologiche, facendo scempio della storia e mostrando scarsissimo rispetto verso la peggior tragedia del secolo scorso.

In particolare il riferimento è alle proteste di piazza di sabato scorso a Novara, quando un gruppo di manifestanti contrari al Green Pass aveva sfilato per le vie del centro travestendosi da deportati nei lager nazisti. “La nostra coscienza civile si ribella al confronto tra la distruzione degli ebrei d’Europa e norme che proteggono i cittadini”, dice il comunicato con cui la Comunità chiama oggi a raccolta la piazza davanti al Memoriale della Shoah in Piazza Edmund Jacob Safra a Milano. Proprio lì migliaia di prigionieri sono stati caricati in vagoni sotterranei e poi portati di nascosto in superficie, al largo della Stazione Centrale del capoluogo lombardo, per essere agganciati ai treni destinati ai campi di concentramento. La Comunità ebraica chiede “rispetto per le vittime, coscienza per la storia del nostro paese e difesa per la memoria che ci unisce”.

Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta all’antisemitismo e vicepresidente del Memoriale della Shoah – tra i coordinatori dell’evento – ha dichiarato: “Siamo preoccupati, oltre che indignati, per il continuo abuso che viene fatto delle immagini e simboli della Shoah e della deportazione in generale. Non si può paragonare un dramma unico nella storia a misure sanitarie che tra l’altro vogliono proteggere e non colpire la salute dei cittadini. Dobbiamo ritrovare il senso della memoria di cosa è accaduto rifiutando questo colpevole vittimismo. Diremo a chi usa stelle gialle, casacche a righe e simboli di Auschwitz che offendono tutte le vittime e i sopravvissuti, distorcendo una memoria che ci deve unire e non dividere”.

In piazza ci sono anche i volontari di Sant’Egidio e altre associazioni e istituzioni milanesi, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il deputato del Pd Emanuele Fiano.

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