I “No Green Pass” a Novara sfilano imitando i deportati ad Auschwitz | VIDEO

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-10-31

Nel quindicesimo sabato di proteste dei “No Green Pass”, a Novara tra i 150 manifestanti alcuni hanno imitato la marcia di morte dei deportati ad Auschwitz con pigiami a righe, numeri identificativi e filo spinato

article-post

A Novara la protesta dei “No Green Pass” ha toccato il fondo, superando quella linea di demarcazione che divide una protesta legittima da un insulto alla storia e alla civiltà. Un gruppo di manifestanti tra i circa 150 presenti ha sfilato indossando pettorine a strisce verticali bianche e grigie, provando ad imitare le tute dei deportati dei campi di concentramento, come quello di Auschwitz, durante la Seconda Guerra Mondiale. Alcuni avevano cartelli con dei numeri identificativi, tutti erano legati tra di loro con una corda che aveva l’intenzione di richiamare il filo spinato.

La marcia di morte di 6 milioni di persone scimmiottata per protestare contro un provvedimento che ha garantito fino ad ora le riaperture delle attività, oltre ad aver incentivato la vaccinazione collettiva. “La gente come noi non molla mai”, gridano mentre camminano tra le strade del centro, da piazza Duomo verso piazza Cavour e poi nella piazza del Comune, dimenticando che chi si è trovato a marciare nelle condizioni che loro provano ad imitare è stato costretto a mollare, da una violenza inimmaginabile e tra atroci sofferenze. “Abbiamo cresciuto una parte di popolo nell’ignoranza più abissale. Non hanno idea della storia. Noi si purtroppo, e sappiamo che quando poi dovesse prevalere l’ignoranza…”, ha commentato su Twitter il deputato del Pd Emanuele Fiano.

“Abbiamo rappresentato la minoranza che ha creato il governo privandoci della libertà”, dice Giusi Pace, infermiera e sindacalista tra i promotori della protesta choc a “tema Auschwitz” che ha irritato più di un passante. Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Novara e Vercelli, ha commentato a La Stampa: “È già successo in altre città italiane ma queste persone non sanno cosa è stata la Shoah. È pazzesco che si manifesti in questo modo. La storia bisogna conoscerla e fatti del genere mi lasciano senza parole. Lo sforzo della nostra Comunità va soprattutto nella direzione della conoscenza, del sapere. Ovviamente del sapere rivolto a tutti, non solo alle nuove generazione di ebrei”.

Potrebbe interessarti anche