Come sono fatti gli Scilipoti di Renzi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-10-22

Il premier incassa il sostegno di Gennaro Migliore e di Andrea Romano. I quali erano stati molto critici con il sindaco di Firenze e con il governo. Fino a qualche tempo fa

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A ciascuno il suo Scilipoti. Se Silvio Berlusconi aveva imbarcato ai bei tempi i trasfughi dell’Italia dei Valori, oggi Matteo Renzi porta a casa il consenso di due Ex del calibro di Gennaro Migliore e Andrea Romano. I due, uno ex SEL e l’altro ex Scelta Civica, sono i più recenti convertiti al renzismo al potere. Andiamo a vedere però cosa ne pensavano di Renzi fino a qualche mese fa.
 
C’ERA UNA VOLTA GENNARO MIGLIORE, DI SEL
C’era una volta il Compagno Migliore, quello che era un feroce avversario delle politiche di Renzi e del suo Governo. Quel Migliore che prima ancora che l’ex sindaco di Firenze diventasse Presidente del Consiglio aveva descritto Renzi come “Un liberista fuori tempo”, criticando la logica della rottamazione renziana equiparandola né più né meno a una “squallida lotta per il potere”. Ecco il ritratto di Renzi del novembre 2012:

Renzi è entrato nel Pd dopo una carriera da seminarista della politica, con vocazione precoce, e poi si è presentato con le corone d’aglio e gli amuleti raccontando che bisognava scacciare dal partito i vecchi cardinali. Per farlo chiama in soccorso l’immaginetta di Blair, il più pericoloso e volgare esempio di cosa non si dovrebbe fare nello svolgimento del proprio ufficio pubblico.

Ed ecco il Migliore che il 25 febbraio 2014 non diede la fiducia al Governo Renzi e in quell’occasione fece questo bel discorso qui, dichiarando l’impossibilità di stare nella stessa compagine governativa di Angelino Alfano, e di voler ricostruire un nuovo Centrosinistra:

E che ancora, il 7 marzo scorso, pubblicava un articolo dal titolo “COME STARE AL TEMPO DI RENZI SENZA FARSI TRAVOLGERE” nel quale possiamo trovare alcuni spunti illuminanti come ad esempio:

La scelta di continuare con la maggioranza di Letta è stato il primo vero punto di indebolimento della strategia di Renzi. Lo è stato molto di più del danno d’immagine dovuto alla brutalità con la quale ha occupato Palazzo Chigi e sfrattato in tre giorni Enrico Letta. Quell’atto si sarebbe potuto giustificare alla luce di un vero cambio di passo e di orizzonte politico, che l’ipoteca del Nuovo centro destra non consente di esplicitare.

Il problema, all’epoca, era ancora il povero Angelino: Migliore ancora faceva a mandare giù l’alleanza con il Nuovo Centro Destra e la presenza di tre ministri di NCD all’interno del Governo. Naturalmente Silvio Berlusconi è sempre lì, sullo sfondo, pronto a condizionare le scelte di Renzi:

Per ora Renzi ha deciso di salvaguardare l’asse di sistema con Berlusconi, che chiede l’immediato varo della legge elettorale, senza alcun vincolo rispetto alla riforma del bicameralismo.

Concludeva Migliore dicendo che bisogna darsi da fare per costruire un dialogo con il PD per mettere in discussione la politica dell’austerità e la stretta sui diritti dei lavoratori tutto per riuscire a “stare nel tempo di Renzi, ma senza farsi travolgere”. OPS. Però ancora qualche giorno dopo aveva la forza di scagliarsi contro l’Italicum, definendola semplicemente una brutta legge a rischio costituzionalità il cui unico vero interlocutore era ed è Silvio Berlusconi:

liste bloccate per controllare i candidati, alte soglie per imporre le coalizioni, liste civetta per raccogliere un voto clientelare (al punto da costituire un vero e proprio meccanismo di liste di scambio). Sono i veleni depositati in una legge già a rischio di incostituzionalità.

Era un Migliore che non dava tregua a Renzi, che lo attaccava punto su punto. Fino a poco tempo fa. A giugno Gennaro abbandona SEL e appronda al Gruppo Misto con LED insieme ad alcuni altri fuoriusciti da SEL.
 
LA SVOLTA
Di qualche giorno fa l’ultima capriola di Migliore: l’appoggio al Governo Renzi, non male, naturalmente VERIFICHERANNO punto su punto, come no.
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E così il PD – una volta accusato di essere tra i fautori delle politiche di austerità – diventa il riferimento per metterle in discussione:
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Nemmeno i suoi amici lo riconoscono più, dev’essere per quella voglia di bipolarismo che prende tutti quelli che si avvicinano al PD. Gli 80 euro diventano politica redistributiva:
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Ormai non si può più rinviare l’inevitabile:
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Migliore si iscrive al PD, raga, magari diventa anche amico di Adinolfi già che c’è, naturalmente sono tutti entusiasti:
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Ah già, la coerenza, ma quella era una roba del Migliore di SEL non del Migliore del PD.
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Se Matteo Renzi faceva il rottamatore alla Leopolda, Gennaro Migliore finisce il lavoro e porta i rottami in Fonderia, come spiega l’ex capogruppo di SEL alla Camera:

La #Fonderia non è il PD, la Fonderia va ben oltre il PD, raccoglie energie di giovani, di professionisti e altre risorse umane che finora la città ha ignorato, risorse che possono fare molto per Napoli. Un gruppo di lavoro che vuole cambiare il modo di fare politica abbandonando vecchie logiche e proponendo nuove idee.

 
ANDREA ROMANO, SCELTA CIVICA
Anche l’Onorevole Andrea Romano si è dimesso a giugno dal suo partito e ha abbracciato il credo Renziano, lo ha fatto all’indomani della batosta alle Elezioni Europee:

allo scopo di favorire una riflessione autentica e priva di qualsiasi ostacolo politico e personale sul futuro del movimento nel quale sono stato eletto deputato nel febbraio 2013 e che nel voto per le Europee ha registrato una chiara ed inequivocabile sconfitta.

Il motivo è presto detto, Romano non vuole mettere i bastoni tra le ruote a Renzi e non vuole essere un ostacolo al cammino delle riforme:

Da parlamentare ritengo che il compito principale dei deputati eletti nelle liste di Scelta Civica sia quello di favorire (e non certo di ostacolare) la piena e rapida realizzazione delle riforme che il Governo presieduto da Matteo Renzi sta sviluppando.

I suoi non si sono certo fatti incantare e hanno subito capito da che parte stava andando a parare:
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Ma quali sono le riforme auspicate da Romano? Quella del mercato del lavoro non sembrava di suo gradimento, e la colpa era proprio del PD e di NCD
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L’ETERNO RITORNO
C’è da dire che il percorso interiore di Romano è stato sicuramente meno travagliato di quello di Migliore: lui nell’area PD c’era già stato, essendo stato direttore dal 2005 al 2009 della fondazione Italianieuropei presieduta da Massimo D’Alema. In seguito ha diretto (dal 2009 al 2013) l’associazione Italia Futura, la creatura dell’eterna promessa della politica liberale Luca Cordero di Montezemolo. Insomma Andrea Romano è riuscito con maestria né a farsi travolgere dai fallimenti politici dell’ex Presidente della Ferrari né di finire rottamato da Renzi come tutti i dalemiani.
Ed in fondo Scelta Civica sostiene il Governo (la Ministra Giannini è di Scelta Civica), infatti il 25 febbraio 2014 Romano aveva votato la fiducia a Renzi. Continuità di vedute insomma, e per questo l’Onorevole due giorni fa (dopo aver chiuso da solo Scelta Civica) si è sentito in dovere di dare il via libera al PD 2.0:

Con Renzi nasce il Pd 2.0, finalmente aperto ai temi liberali. Ora serve contribuire al nuovo partito a vocazione maggioritaria dei progressisti e dei liberali italiani.

Che alcuni hanno già soprannominato “la nuova Dc, con qualche selfie in più”. Il progetto politico di Mario Monti nel frattempo “si è esaurito”, perché:

Gli elettori di Scelta Civica hanno già compreso il senso di novità del Pd guidato da Renzi. Ora anche coloro che sono stati eletti nelle liste di Scelta Civica, e che non possono che prendere atto con realismo dell’esaurimento di quel progetto avvenuto proprio in parallelo alla trasformazione avviata nella politica italiana con il governo Renzi, possono e devono contribuire ad alimentare con le loro idee e i loro contenuti quello che dovrà essere il nuovo partito a vocazione finalmente maggioritaria dei progressisti e dei liberali italiani.

Chissà come la prenderanno gli elettori e i parlamentari questa visione del nuovo PD lanciato da Romano. Un PD che Romano non esista a paragonare al New Labour di Tony Blair, si proprio quello criticato da Migliore qualche mese fa.
Gianni Riotta, nel frattempo sembra essere l’unico davvero entusiasta dall’arrivo dei due tra le fila del Partito Democratico
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edit: nel frattempo alcuni commenti critici nei confronti di Gennaro Migliore sono stati cancellati ecco il post con tutti che applaudono la scelta di Gennaro..
migliore edit

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