Non ci fu alcuna istigazione al suicidio: così si chiudono le indagini sulla morte di Cloe Bianco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-14

L’ex insegnante transessuale che si tolse la vita incendiando il camper in cui viveva è deceduta per una sua scelta, indipendentemente dai giudizi e dalla volontà altrui. Il tribunale ha chiuso tutti i fascicoli d’inchiesta

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Non poteva trattarsi di un omicidio, viste le evidenze emerse immediatamente dopo il ritrovamento di quel corpo arso nelle fiamme all’interno di quella roulotte parcheggiata tra Auronzo di Cadore e Misurina. Ma non c’è stata, da parte di nessun soggetto (non c’è mai stato un nome iscritto nel registro degli indagati), alcuna istigazione al suicidio. Cloe Bianco, l’ex insegnante transgender che si è tolta la vita all’inizio di giugno, è morta per sua scelta. Queste sono le conclusioni a cui è arrivata la Procura di Belluno che ha deciso di chiudere tutti i fascicoli di inchiesta su questa brutta pagina di cronaca.

Cloe Bianco, il caso è archiviato: non ci fu istigazione al suicidio

Secondo gli inquirenti, la decisione di Cloe Bianco di togliersi la vita non può essere ricondotta a vessazioni esterne. Troppo distanti nel tempo le polemiche e la sospensione dall’insegnamento per il suo coming out davanti ai suoi studenti. Troppi anni passati dalla sua decisione di abbandonare il mondo della scuola. Nessun colpevole, nessuna istigazione al suicidio. Come riporta Il Corriere della Sera, lo stesso legale che la rappresentò durante i ricorsi contro la sospensione dall’insegnamento, sostiene che sia difficile ricondurre la decisione del suicidio a eventi così lontani nel tempo:

“È impossibile per me ipotizzare un collegamento tra ciò che accadde all’epoca e il suo suicidio di sette anni dopo. Di certo la sospensione che le fu erogata dalla scuola la affliggeva sul piano personale, si sentiva oggetto di una profonda ingiustizia etica: non riusciva a spiegarsi il perché di quella punizione. Sperava di ottenere giustizia andando in tribunale ma, dopo la bocciatura del ricorso da parte del magistrato, Cloe sparì senza impugnare la sentenza”.

E la stessa lettera di commiato che lei stessa scrisse sul suo blog per annunciare la decisione di togliersi la vita sarebbe una conferma di una decisione razionale, senza riferimenti a eventi del passato:

“Subito dopo la pubblicazione di questo comunicato porrò in essere la mia autochiria […] in quest’ultimo giorno ho festeggiato con un pasto sfizioso e ottimi nettari di Bacco […] è il modo più aulico per vivere al meglio la mia vita a concluderla con lo stesso stile. Qui finisce tutto”.

Nessun colpevole, dunque. Nessuna istigazione. Cloe Bianco si è uccisa da sola, nella solitudine, per propria scelta.

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