Le polemiche per Cingolani scelto da Meloni come consigliere del governo “per l’energia”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-24

La nomina prevede un ruolo da advisor (non retribuito) per la gestione della crisi energetica

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Una scelta legittima, ma in controtendenza rispetto alla strenua opposizione fatta da Fratelli d’Italia durante i 20 mesi del governo Draghi. Alla fine, infatti, Giorgia Meloni non ha puntato su alcuni “ministri tecnici” che hanno fatto parte dell’esecutivo guidato dall’ex Presidente della Banca Centrale Europea per la sua squadra di governo, ma ha deciso di affidare il ruolo di consigliere per l’energia all’ex capo del dicastero della Transizione Ecologica. Ovviamente, la nomina di Roberto Cingolani ha fatto storcere il naso a qualcuno.

Cingolani nominato “consigliere per l’energia” del governo Meloni

Partiamo dai fatti. Al termine del primo Consiglio dei Ministri, dopo la cerimonia della campanella con il passaggio da Draghi a Meloni, il nome di Roberto Cingolani è iniziato a trapelare. E la conferma di questo nuovo ruolo – dopo l’addio al dicastero – arriva dalla sua stessa viva voce:

“Non sono nemmeno pagato, lo faccio per spirito di servizio. Sarà un incarico a tempo per dare modo al nuovo ministro di prendere in mano tutto”.

Con queste parole rilasciate al quotidiano La Stampa, Cingolani conferma questo suo nuovo ruolo – temporaneo – per procedere con il passaggio di consegne al nuovo capo del dicastero che ha modificato il nome di “Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica”. Da qui, l’incarico come “advisor dell’energia” a titolo gratuito. E se Fratoianni non ha apprezzato questa decisione, Carlo Calenda invece si è detto favorevole.

Ma da dove nascono le polemiche? In tanti, in particolare sui social network, hanno messo in evidenza alcune vecchie dichiarazioni rilasciate da Cingolani mentre era alla guida di quel Ministero assegnatogli da Mario Draghi. A più riprese, infatti, l’allora ministro aveva sottolineato che dopo la fine di quell’esperienza in una squadra di governo avrebbe abbandonato la politica (seppur da tecnico). Ora, invece, la sua decisione è stata – temporaneamente – messa in stand-by. E i temi sul tavolo del nuovo Ministro Gilberto Pichetto Fratin sono molti: dal price cap sull’energia, ai rigassificatori (a Piombino e non solo).

(foto ipp/clemente marmorino)

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