I due cinesi affetti da Coronavirus in Italia dal 23 gennaio (a Milano, Parma e Roma)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-31

La coppia, insieme a un gruppo dello stesso tour operator, arriva a Milano il 23 gennaio. Lascia Wuhan appena prima che le autorità locali decidessero il blocco della città. Da Malpensa seguono un percorso che nei giorni successivi li porta anche a Parma. A Roma la colazione in hotel prima dei sintomi

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I primi due casi accertati di Coronavirus in Italia sono una coppia di turisti cinesi sbarcati a Milano Malpensa il 23 gennaio, rimasti in città per due giorni e poi arrivati a Roma, all’albergo Palatino in via Cavour, dove mercoledì sono stati «bloccati» e messi in quarantena allo Spallanzani. L’albergo è in attesa nelle prossime ore di un altro gruppo di cinesi che facevano parte dello stesso tour operator. Questi ultimi potrebbero già essere stati sottoposti in queste ore alla profilassi in attesa di esiti.

I due cinesi affetti da Coronavirus in Italia dal 23 gennaio (a Milano, Parma e Roma)

La coppia, che ha soggiornato per un paio di giorni anticipando gli altri turisti, probabilmente – racconta un dipendente dell’albergo – sarebbe stata sul posto con qualche altro connazionale. Gli stessi potrebbero aver fatto colazione nell’albergo, che per il momento resta aperto. L’unica stanza sigillata resta quella della coppia di cinesi. Nella struttura ci sarebbero circa 200 ospiti e a questi dovrebbe aggiungersi domani il gruppo di altri 30 turisti cinesi. Un video girato da un passante e pubblicato su Twitter il 29 gennaio mostra il momento in cui i due vengono caricati sull’ambulanza e portati allo Spallanzani.

Scrive oggi il Corriere della Sera che le stanze dell’hotel sigillate sono due — la 105 e la 106 — perché i turisti avrebbero chiesto il cambio per ragioni ancora da chiarire.

Sessantasette anni lui, sessantasei lei, marito e moglie sono arrivati in Italia il 23 gennaio con un volo atterrato a Milano Malpensa. Dopo un soggiorno nel capoluogo lombardo si sono poi spostati a Parma e in altre città, fino ad arrivare a Roma martedì. Nella Capitale si sarebbero spostati per il centro storico, visitando musei e luoghi d’interesse turistico. D’altra parte a due passi dal Palatino ci sono il Colosseo, i Fori Imperiali e l’area archeologica.

Viaggiavano da soli, anticipando il resto della comitiva rintracciata dalla polizia vicino Cassino, dove era andata per una gita, e attesa sempre nello stesso albergo. Ci sarebbe anche un altro gruppo di cinesi proveniente sempre dall’epicentro dell’epidemia in Cina che avrebbe come destinazione la stessa struttura ricettiva. E anche in questo caso scatteranno analisi e profilassi, mentre decine di cinesi residenti a Roma si sono già presentati allo «Spallanzani» per farsi visitare.

Mercoledì sera, all’arrivo dell’ambulanza del 118 con il personale medico in tuta isolante, il 67enne appariva piuttosto stanco. Un cappellino da baseball, un gilet marroncino, gli occhiali da vista e la mascherina a proteggere le vie respiratorie. Gli infermieri lo hanno fatto sedere a bordo, poi il mezzo di soccorso è partito alla volta dello «Spallanzani». Lì sono stati portati anche itre inservienti che si sono occupati delle pulizie delle due camere, ma da rintracciare ci sarebbero altre persone venute a contatto con i turisti.

Coronavirus in Italia: i due turisti cinesi all’Hotel Palatino

È stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a dare ieri sera la notizia in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Non c’è nessun motivo di allarme — ha spiegato Conte — Si stanno facendo attente verifiche per ricostruire il loro percorso». Accanto a Conte, ieri sera, sedeva, il ministro alla Salute Roberto Speranza che ha spiegato: «Visto che in Europa c’erano già 10 casi era abbastanza probabile che la malattia si manifestasse anche da noi. Ma la situazione è sotto controllo, i cittadini devono stare tranquilli». Conte ha poi annunciato che Speranza «ha adottato un’ordinanza che chiude il traffico aereo da e per la Cina. Siamo il primo Paese Ue ad adottare una misura cautelativa di questo tipo». E oggi il consiglio dei ministri prenderà «ulteriori misure in modo da mettere tutte le strutture competenti a disposizione, compresa la Protezione civile. Conte ha anche detto che  «È positivo perché come noto si è contagiosi quando la malattia si manifesta, non prima». Il Messaggero riepiloga oggi il percorso dei due cittadini cinesi in Italia dal 23 gennaio:

Ricapitolando: la coppia, insieme a un gruppo di cinesi portati in Italia dallo stesso tour operator, arriva a Milano il 23 gennaio. Significa che hanno lasciato Wuhan appena prima che le autorità locali decidessero il blocco prima della città, poi dell’intera regione. Non arrivano con un volo diretto da Wuhan. Da Malpensa seguono un percorso che nei giorni successivi li porta anche a Parma, dove sono già in corso delle verifiche per capire chi abbiano frequentato, in quali locali pubblici siano andati.

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E Roma? Il discorso si complica. La coppia arriva all’Hotel Palatino il 28 gennaio. Il marito ha già problemi di salute, poi si sente male anche la donna. Hanno fatto colazione in hotel, ma hanno poi chiesto aiuto al personale rinunciando a passeggiare per Roma, frequentare bar, ristoranti e musei. Sono rimasti soprattutto chiusi nella stanza, per 24 ore, fino a quando è scattata la telefonata al 118 e l’invio dell’ambulanza con il sistema di protezione.

Per quanto concerne la coppia di cinesi in isolamento, il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani ha detto che «i due pazienti sono in in buone condizioni. La tempestività dell’intervento ci fa pensare che non ci siano persone esposte. Questo ci fa essere abbastanza tranquilli». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto ieri che le strutture sono «all’avanguardia. In queste ore faremo tutte le verifiche del caso e verrà tracciato anche il percorso delle due persone. Ci sono le condizioni per riconoscere che la situazione è sotto controllo, perché le due persone sono in isolamento».

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