I cinema che riaprono a Roma il 15 giugno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-11

Soltanto due, a cui si aggiunge il Farnese a partire dal 18. Gli esercenti protestano per l’obbligo di mascherina durante la visione del film

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Lunedì 15 giugno i cinema potranno ufficialmente riaprire dopo l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 ma soltanto due hanno annunciato la riapertura. Della cinquantina di strutture romane a ripartire saranno solo l’UCI Porta di Roma, in 8 dei 14 schermi del multiplex, mentre per Lunghezza e Parco Leonardo bisognerà attendere, e le 8 sale del Madison, a cui da martedì si aggiungeranno lo schermo del Delle Provincie e dal giorno 18 il Farnese, con “I miserabili”, il film francese già uscito sulle piattaforme. Dei circa 60 cinema sparsi nel Lazio solo quelli di Genzano, Anzio, Terracina e Trevignano annunciano la ripresa. Secondo gli esercenti non esistono le condizioni per ripartire. Troppo rigidi i protocolli, che, contrariamente a quanto previsto in altri paesi, obbligano a distanziamenti, posti contingentati, uso di mascherine, sanificazione al termine di ogni spettacolo, divieto di vendita di prodotti alimentari.
cinema farnese

“Dal 15 giugno riprenderanno le attività per cinema, teatri e concerti con il limite di 200 persone al chiuso e 1.000 all’aperto. Sempre dal 15 giugno riprenderanno le attività ludiche e ricreative per i bambini”, ha annunciato ieri il ministro della salute Roberto Speranza nell’informativa al Senato. “Il filo che unisce tutti i provvedimenti è la costante proporzionalità delle misure all’andamento della curva del contagio”. Ma i protocolli inseriti all’interno delle Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative emanate dalla Conferenza delle Regioni in data 9 giugno “non permettono ancora alcuna sostenibilità economica per i cinema. Sicuramente – scrive in una nota l’Anec, l’associazione degli esercenti cinematografici – sono stati fatti passi avanti con la deroga al distanziamento interpersonale per la visione con i propri familiari, ma il permanere dell’obbligo dell’uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala rimane incomprensibile. Le misure per le sale cinematografiche impongono il distanziamento di almeno un metro e, così come previsto in altre attività commerciali, si ritiene che al momento della occupazione del posto in sala il cliente possa rimuovere la protezione delle vie aeree, al pari di quanto definito per il settore della ristorazione”.

uci porta di roma 15 giugno

Le linee guida per la riapertura dei cinema nei principali Paesi Europei, come la Francia, non prevedono obbligo della mascherina durante la visione del film, consentono chiaramente la vendita di prodotti dalle aree ristoro e definiscono chiaramente che lo spazio libero fra gli spettatori in sala, salvo le deroghe per familiari, deve essere garantito con una sola poltrona libera. “L’attuale situazione epidemiologica e le misure concesse alle altre attività aperte al pubblico – conclude l’Anec – permettono di allineare i protocolli per la riapertura dei cinema italiani a quanto disposto in Francia e negli altri Paesi Europei. Auspichiamo che si concretizzi questo percorso, in previsione del prossimo aggiornamento delle linee guida nazionali a cura del Comitato Tecnico Scientifico, permettendo ai numerosi lavoratori ancora a casa di poter tornare a lavoro, evitando peraltro ogni rischio nascente con l’imminente fine della copertura degli ammortizzatori sociali”.

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