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Chi sono i terroristi degli attentati di Parigi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-11-18

Nomi e cognomi dei terroristi degli attentati di Parigi e i vari commando che hanno operato nella notte di venerdì 13 novembre

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Il Corriere della Sera pubblica oggi questa infografica che riepiloga nomi e cognomi dei terroristi degli attentati di Parigi e i vari commando che hanno operato nella notte di venerdì 13 novembre. Il primo nome è quello di Ahmad Al Mohammad: 25 anni, siriano, ma la sua identità non è verificata. La sua identificazione è stata fatta sulla base di un passaporto trovato in Rue Rimet, vicino all’ingresso D dello stadio, dove si è fatto esplodere un kamikaze alle 21.20. Il documento apparterrebbe a un rifugiato siriano entrato in Europa attraverso l’isola greca di Leros (e lì registrato) il 3 ottobre e poi passato dalla Serbia il 7 ottobre. Se sia davvero l’attentato suicida però non è ancora chiaro. Poi c’è Bilal Hadfi: 20 anni (è il più giovane tra coloro che sono stati identificati), francese residente in Belgio a Bruxelles, ha viaggiato in Siria nel 2013 e nel 2014. Tracce della sua radicalizzazione sono rimaste su Facebook, dove a giugno aveva pubblicato una sorta di anticipazione degli attentati: «Quei cani stanno attaccando ovunque i nostri civili. Colpite quei maiali nelle loro comunità così che non si sentano sicuri nemmeno nei loro sogni». Si è fatto esplodere di fronte al McDonald’s alle 21.53. Niente si sa del terzo terrorista che ha fatto detonare la sua cintura esplosiva vicino al cancello H dello stadio, alle 21.30. È morto senza fare vittime. Ismaël Omar Mostefaï, 29 anni, ha sempre vissuto in Francia. Ha precedenti penali per reati comuni. Si converte all’Islam fondamentalista dopo l’incontro con un predicatore belga. Secondo fonti investigative aveva avuto rapporti con Abdelhamid Abaaoud, il 27enne foreign fighter belga che si è spostato più volte tra l’Europa e la Siria e che avrebbe pianificato gli attacchi parigini. La Turchia aveva più volte comunicato alla Francia la presenza di Mostefaï in zona di guerra, già nel 2013 e poi per l’ultima volta nel giugno 2015. Ma le autorità francesi non avrebbero dato seguito alla segnalazione.

nomi e cognomi dei terroristi degli attentati di parigi

Chi sono i terroristi degli attentati di Parigi (Corriere della Sera, 18 novembre 2015)


Sami Amimour, 28 anni, cittadino francese di origine algerina, nato e vissuto a Drancy, sobborgo a nord-est di Parigi. Era sotto osservazione da parte dei servizi francesi dal 2012 e classificato con la «S» che contraddistingue gli estremisti. Era partito per combattere con lo Stato Islamico in Siria nel giugno del 2013. Il padre aveva raccontato nel 2014 di essere andato a cercarlo a Minbej, vicino Aleppo, per convincerlo a tornare in Francia. Senza riuscirci. In Siria Sami si faceva chiamare Abu Hajia e si era sposato. È entrato al Bataclan con mitragliatore e una cintura esplosiva, sapendo probabilmente che non sarebbe sopravvissuto. Il commando al Bataclan aveva anche un terzo componente non ancora identificato. Nei ristoranti hanno colpito Brahim Abdeslam, 31 anni, nato in Francia ma residente in Belgio, ha affittato la Seat nera su cui viaggiava il suo commando e si è fatto esplodere in un bar, dopo gli attacchi ai ristoranti. A Molenbeek gestiva un bar, chiuso il 2 novembre dal sindaco della città dopo controlli che avevano attestato consumo di droga nel locale. Fratello maggiore del ricercato Salah e il primo a convertirsi al fondamentalismo, era tornato dalla Siria dopo l’estate, e anche lui era stato classificato dalle autorità francesi con la S dei foreign fighters. In passato era stato denunciato per piccoli reati insieme all’ideologo degli attentati Abdelhamid Abaaoud. Infine c’è Salah Abdeslam, 26 anni, fratello minore di Brahim, ancora in libertà. Dal 2009 al 2011 lavora come meccanico nell’officina degli autobus cittadini a Bruxelles. Poi viene licenziato. Va a combattere in Serbia, anche se non è chiaro quando. Considerato «molto pericoloso» e una delle figure centrali negli attacchi, ha affittato in Belgio la Polo abbandonata vicino al Bataclan e poi le due camere usate dai terroristi ad Alfortville, alle porte di Parigi. Sabato sera è arrivato da Parigi a Bruxelles, dove sarebbe stato lasciato vicino allo stadio Re Baldovino. La polizia francese lo aveva fermato in mattinata a Cambrai e lasciato andare perché non era ancora segnalato. Due mesi fa era stato in Germania e in Austria Un altro terrorista che ha partecipato agli assalti ai ristoranti sarebbe sfuggito ed è attualmente ricercato

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