Politica
Che strano: Sallusti sindaco di Milano non piace a nessuno
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-11-27
Il direttore del Giornale venti punti dietro a Sala. E il Cavaliere pensa al dietrofront
Alessandro Sallusti sindaco di Milano? La proposta non sembra ottenere i necessari consensi. Il Cavaliere, a sentire alcuni big azzurri, starebbe incontrando non poche difficolta’ a reperire ‘nuove risorse’ da lanciare nell’agone politico: la ‘campagna acquisti’ – come la definisce qualche scettico tra le fila di FI – sul territorio non starebbe dando i frutti sperati. Per di più, ad aggravare la situazione, ci sarebbe una certa difficoltà nel trovare la quadra tra alleati: ad oggi restano infatti ancora senza soluzione i nodi di Roma, Milano e Napoli. Non che a Torino la situazione sia diversa, così come a Bologna. Stando a quanto raccontano fonti azzurre, le forti perplessità interne nei confronti della candidatura di Sallusti a Milano – accompagnate a sondaggi che non sarebbero così negativi in assoluto se non paragonati con le percentuali che incasserebbe Sala, il candidato di Renzi, che lo staccherebbe di 15-20 punti – avrebbero convinto Berlusconi a frenare, e a commissionare altre rilevazioni su un nuovo nome: Gianluca Vago, medico patologo e attuale rettore della Statale di Milano. Il dato piu’ preoccupante per gli azzurri, pero’, è che contro Sala le speranze sarebbero ridotte al lumicino con qualsiasi dei nomi circolati finora. Questo perche’ Sala viene visto favorevolmente anche dagli elettori del centrodestra. A ciò si aggiunge il fatto che Salvini non ha, fino ad ora, messo sul tavolo nessun nome forte. Stando ai sondaggi, infatti, l’unico che potrebbe avere chance contro il commissario Expo sarebbe proprio il leader del Carroccio. Ipotesi che sotto alcuni aspetti non dispiacerebbe a Berlusconi in termini futuri, quando cioe’ si porra’ la questione della leadership del centrodestra: con Salvini fuori gioco, la partita tornerebbe in mano a Forza Italia.
Spiega oggi Marco Cremonesi sul Corriere:
I partiti del centrodestra, secondo l’indagine dell’Euromedia research di Alessandra Ghisleri, conseguirebbero comunque risultati significativi. Forza Italia conquisterebbe un 14,8% tutt’altro che disprezzabile in questo momento di difficoltà profonda. E la Lega sarebbe intorno a un brillante 22%. Sallusti, se le elezioni fossero con turno secco, sarebbe competitivo. Il problema è che al ballottaggio una candidatura di Giuseppe Sala conquisterebbe a piene mani dal bacino degli elettori «orfani» del loro candidato di prima battuta. Insomma, Sallusti farebbe il pieno al primo turno, ma da quel risultato non si staccherebbe in seconda tornata. Il problema, per l’alleanza di Berlusconi, Salvini e Meloni, è che dal sondaggio emerge chiaro l’appeal che Sala esercita anche su un elettorato di centrodestra: sarebbe disponibile a votare per l’amministratore di Expo ben un elettore di Forza Italia su quattro. E addirittura un elettore leghista su sette. Ed è questo il dato che probabilmente più impensierisce Silvio Berlusconi. Anche perché Sala si ritroverebbe in dote anche i consensi andati al primo turno a Corrado Passera e alla sua Italia Unica, circa il 4 per cento. Non solo. Lo charme di chi ha condotto in porto l’Esposizione non lascia indifferente neppure l’elettorato del M5S, a dispetto del fatto che i grillini sono stati fieri nemici di Expo