Che cos’è il freno di emergenza su cui litigano Conte e Mark Rutte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-20

L’Olanda vuole che il Consiglio europeo (i leader Ue) approvi i piani nazionali di ripresa all’unanimità (anche un solo Paese può quindi bocciarli). La proposta sul tavolo invece prevede la maggioranza qualificata (il 55% dei Paesi Ue rappresentanti il 65% della popolazione europea)

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Mentre il Consiglio Europeo si è protratto tutta la notte e sta andando avanti anche questa mattina, il Corriere della Sera riepiloga i punti ancora in discussione, tra cui c’è il freno di emergenza su cui si stanno attualmente scontrando Giuseppe Conte e Mark Rutte in nome di Italia e Olanda:

Che cos’è il «freno di emergenza» su cui si sono scontrati Olanda e Italia?
Lo strumento principale del Recovery Fund prevede che agli Stati membri siano concessi dei trasferimenti a fondo perduto e dei prestiti agevolati, secondo criteri di distribuzione predefiniti, a patto che i governi si impegnino con dei piani di ripresa ad attuare le riforme indicate come priorità dall’Ue in generale (trasformazione verde e digitalizzazione dell’economia) e nelle raccomandazioni dedicate a ciascun Paese. Per l’Italia, ad esempio, vuol dire rafforzamento della sanità pubblica, riforma della giustizia e della Pa, protezione per i lavoratori, liquidità alle imprese e controllo del debito.

L’Olanda vuole che il Consiglio europeo (i leader Ue) approvi i piani nazionali di ripresa all’unanimità (anche un solo Paese può quindi bocciarli). La proposta sul tavolo invece prevede la maggioranza qualificata (il 55% dei Paesi Ue rappresentanti il 65% della popolazione europea). Per venire incontro alle richieste del premier Rutte, il presidente del Consiglio Michel ha proposto di introdurre un «freno di emergenza». Un meccanismo che interverrebbe sulla valutazione dell’attuazione dei programmi e sul raggiungimento effettivo degli obiettivi che un Paese si è dato. Se uno Stato ritiene che un Paese non stia attuando il piano come promesso può attivare il «freno» e invocare l’intervento del Consiglio perché vengano bloccati i fondi. Nell’ultima proposta, che va bene all’Italia, la decisione finale spetterebbe comunque alla Commissione Europea.

giuseppe conte mark rutte freno di emergenza

Perché i Paesi nordici vogliono abbassare gli aiuti a fondo perduto?
Olanda, Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia sono favorevoli ad aiutare i Paesi in difficoltà attraverso prestiti ma con una quota contenuta di trasferimenti a fondo perduto perché questi aiuti vengono finanziati attraverso bond emessi dalla Commissione con la garanzia del bilancio Ue. Questi Paesi sono contrari alla messa in comune del debito anche se si tratta solo di quello futuro e legato a un obiettivo specifico. Il pensiero di fondo, semplificando, è che i Paesi del Sud sono un po’ «spendaccioni» e non fanno le riforme che servono loro per rafforzarsi di fronte alle crisi.

Leggi anche: Cosa sta succedendo al Consiglio Europeo tra Giuseppe Conte e l’Olanda

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