Addio al certificato medico per il ritorno a scuola nel Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-11

La norma è in via di approvazione per il Lazio, nona regione ad adottarla. I medici: “Settimana bianca facilitata per tutti”

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Nel Lazio non sarà più obbligatorio portare il certificato medico dopo cinque giorni di assenza da scuola. Già otto regioni del nord Italia (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Umbria e le province di Trento e Bolzano) lo hanno cancellato, per l’effetto anche di una sentenza del Consiglio di Stato del 2014. Ora tocca a Roma, racconta oggi Repubblica:

La norma è contenuta all’interno del “collegato” al bilancio, la legge regionale 55-2018 su “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale” presentata dall’assessore Alessandra Sartore. E proprio con l’obiettivo di semplificare la vita a genitori, medici e scuole, tra gli articoli c’è quello che rappresenta una piccola rivoluzione per le famiglie dei 733 mila studenti del Lazio di ogni ordine e grado.

«Come tutte le novità, all’inizio mettiamo in conto un po’ di caos — spiega ancora il dottor Colistra — ma questa legge va nella giusta direzione per responsabilizzare sia i genitori che le strutture scolastiche: i primi così capiranno che le malattie sono importanti ma non tutte necessitano di un certificato e le scuole, specie gli asili nido, non approfitteranno di una bolla per richiedere un certificato».

certificato medico scuola

Le associazioni dei medici sono concordi: l’Ordine ritiene l’abolizione un modo per «liberare i medici di un carico inutile e semplificare la vita a tutti», afferma il presidente dell’Omceo, Antonio Magi. «Sarebbe bene — prosegue — fare un’attività di informazione a medici e, soprattutto, ai genitori per spiegare che questa semplificazione interviene sugli atti burocratici e non quelli medici. Il dottore continuerà a fare il suo lavoro e a produrre i certificati quando lo riterrà necessario».

In ogni caso sarà comunque obbligatorio portare il certificato medico quando sia richiesto «da misure di profilassi previste a livello nazionale e internazionale per esigenze di sanità pubblica». Se ci fosse, per ipotesi, un’epidemia di morbillo e il ministero prescrivesse il certificato medico, allora sarebbe necessario presentarlo.

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