C’è il Coronavirus, i netturbini di Roma non vogliono pulire nei quartieri “cinesi”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-03

Psicosi, malattie, permessi: le scuse per non lavorare all’Esquilino e al Prenestino

article-post

Gli spazzini di AMA non vogliono lavorare nelle zone di Roma dove ci sono cinesi. Anzi, di più: al Prenestino e all’Esquilino vorrebbero sospendere la pulizia per la paura del Coronavirus 2019-nCov. Lo racconta oggi Lorenzo De Cicco sul Messaggero, precisando che c’è anche chi non vuole lavorare agli sportelli. Sempre per l’emergenza virus, ovviamente…

«In 8A (la zona di un turno, ndr) qualcuno ha timore di svolgere il servizio nella parte che dà su Via dell’Omo», altra area della Capitale puntellata di attività orientali, dai magazzini ai market. «Qualche timore – si legge ancora in chat – è stato manifestato dai colleghi dello sportello tariffa di Capo d’Africa», dove ogni giorno la gente si mette in coda per pagare le bollette della Tari.

L’amministratore unico dell’Ama, Stefano Zaghis, prova a frenare allarmismi e furbizie di chi addirittura cavalca la psicosi del contagio per restare a casa o in ufficio: «Sono in contatto diretto col commissario del governo per l’emergenza, Angelo Borrelli spiega – Siamo pronti a mettere in campo tutte le misure adeguate a evitare qualsiasi rischio per gli operatori. Anche le Asl hanno escluso pericoli in questa fase. I contatti proseguiranno a 360 gradi», assicura il manager.

spazzini ama coronavirus chinatown

Il tutto costituirebbe una scusa valida se il resto della città fosse invece uno specchio. Invece non è così:

Del resto gli esperti sanitari hanno già chiarito le modalità con cui il virus si diffonde: con i contatti uomo-uomo. Addirittura sia l’autista che ha accompagnato in macchina la coppia di cinesi contagiati a Roma, sia i camerieri dell’hotel dove alloggiavano,sono tutti risultati negativi al test. Insomma, la notizia dovrebbe rassicurare. Ma tra gli addetti Ama, a quanto pare, non basta.

Leggi anche: Francesca Colavita: la ricercatrice precaria che ha isolato il Coronavirus per 1500 euro al mese

Potrebbe interessarti anche