Economia
Quando arriva la Cassa integrazione Covid per i 1,2 milioni di lavoratori in attesa?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-01-25
Valentina Conte su Repubblica oggi spiega che al 30 novembre rimanevano inevase ancora quasi 200 mila pratiche per la Cassa integrazione Covid
Valentina Conte su Repubblica oggi spiega che una tabella presente nella delibera del CIV, organo interno di vigilanza dell’Inps in rappresentanza di sindacati e imprese, che il 29 dicembre 2020 ha approvato il bilancio preventivo Inps 2021 rivela che al 30 novembre rimanevano inevase ancora quasi 200 mila pratiche per la Cassa integrazione Covid, che riguarderebbero 1,2 milioni di lavoratori.
Il 68% di queste è fresco, arrivato in novembre. Ma un terzo, incredibilmente, si riferisce ai mesi passati: 338 di marzo, 5.338 di aprile, 12.188 di maggio, 5.748 di giugno, 13.490 di luglio, 5.449 di agosto, 7.148 di settembre, 13.888 di ottobre. Molte, troppe. Nelle 200 mila giacenze ci sono sia domande di Cassa integrazione con causale Covid-19 non esaminate. Sia pagamenti non effettuati: e qui il ritardo Inps è inspiegabile, visto che quando riceve dalle aziende il documento con gli Iban dei lavoratori (si chiama SR41) di solito è fatta. Corrispondono a 1,2 milioni di lavoratori in attesa. Un calcolo forse sottostimato, ma è quello che si ottiene con i moltiplicatori usati dall’Inps per le tre categorie di Cig: 14 lavoratori in media per ogni domanda di Fis (Fondo di integrazione salariale per il terziario), 3 per ogni domanda di Cig in deroga (piccole imprese sotto i 5 dipendenti) e 4 per ogni domanda di Cig ordinaria (manifattura).
Intanto nel quinto decreto Ristori che dovrebbe essere votato questa settimana sono previste altre 26 settimane di Cassa Covid, come ha spiegato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo: “Fra le misure a cui sto lavorando in vista del nuovo decreto Ristori, e sulle quali nei prossimi giorni mi confronterò con sindacati e imprese, c’è la proroga della cassa integrazione Covid-19, che arriverà fino a 26 settimane per assegno ordinario e Cig in deroga, e dello sgravio contributivo al 100% alternativo all’utilizzo della cassa per chi riporta i lavoratori in azienda”. Nel decreto sarebbe prevista anche la proroga selettiva del blocco dei licenziamenti che scade il 31 marzo