La fine (del cashback) è vicina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-05

Che fine farà il cashback con il governo Draghi? Le risorse destinate alla misura saranno dimezzate. Ma soprattutto potrebbe terminare prima del previsto

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Che fine farà il cashback con il governo Draghi? Oggi il Messaggero spiega che con la riscrittura del Recovery Plan le risorse destinate alla misura, secondo i conti che i tecnici del MEF stanno effettuando, verranno dimezzate: dei 5 miliardi sui 209 in arrivo che in origine erano destinati al rimborso ne verranno utilizzati solo 2,5. Gli stanziamenti rimanenti verranno dirottate per finanziare altri strumenti che incentivano l’uso della moneta elettronica. Ma soprattutto il cashback potrebbe finire prima di quanto previsto:

Il grosso del risparmio (almeno un miliardo) deriverebbe però dallo stop anticipato: l’attuale data di scadenza del cashback indica giugno del 2022, ma visto che gli unici rimasti a difenderlo sono i Cinquestelle, più che altro per un senso di riconoscenza nei confronti dell’ex premier, l’ipotesi che cali il sipario sulla misura con sei mesi di anticipo sta prendendo sempre più forza con il passare dei giorni. L’Europa del resto non vede di buon occhio l’iniziativa: alla fine dell’anno scorso la Bce aveva pure espresso le sue perplessità sull’efficacia del cashback. Per giunta le risorse di Bruxelles utilizzate per il cashback non rientrano tra i contributi a fondi perduto: verranno prese a prestito e andranno restituite.

L’uso del cashback è stato oggetto di recenti polemiche a causa di chi ha sfruttato le falle della regolamentazione per trarne il maggior vantaggio possibile: ad esempio a Treviso un uomo ha deciso di rifornire la sua auto con 50 euro di benzina, e l’ha fatto con 150 transazioni, per pagamenti che vanno dai 30 ai 50 centesimi.

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