Le case a Roma in affitto a 100 euro al mese

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-04-22

Da Trevi a Monti fino a Testaccio, nelle zone centrali 220 case nel mirino. Il sospetto di cessioni in cambio di soldi

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Immobili di pregio e case grandi e spaziose in pieno centro o nei quartieri limitrofi, affittate a prezzi popolari. Case, racconta il Messaggero, raccolte in una lista , tutte collegate a scuole, parchi e ville storiche, assegnate ai custodi. Il principio iniziale era solido: chi si occupa della custodia di una scuola comunale ha diritto anche all’alloggio, pagando un canone di locazione di favore.

C’è una lista che circola tra gli addetti ai lavori, in cui si elencano quali degli immobili di pregio nel I e nel II Municipio, vale a dire nelle zone centrali della città, vadano catalogati con un punto interrogativo, perché non si sa chi stia abitando in questi immobili. Esempi: nella zona della Farnesina vi sono alcune abitazioni teoricamente di servizio su cui non vi sono notizie, lo stesso vale a San Saba e Trastevere.

Potrebbero essere vuote o assegnate ad associazioni, ma non vi sono certezze. Altri casi, alla voce «abitazioni di servizio», riguardano quartieri centrali come l’Esquilino, Lungotevere Tor di Nona, Rione Trevi, Testaccio, via Veneto, via Giulia. Si ipotizza che, a fronte di chi comunque ha maturato un diritto per abitare in questi immobili (magari con un adeguamento del canone e una regolarizzazione della posizione) vi sia almeno un terzo degli inquilini che non ha proprio titolo per vivere in una casa del Comune di Roma, a cento euro al mese.

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Restando nei due municipi più centrali della città, il I e il II, in totale gli immobili comunali collegati a scuola, parchi e ville storiche perché destinati ad ospitare (originariamente) i custodi, sono 220.

Tenendo conto che siamo in zone di pregio, con un valore immobiliari assai significativo, è evidente che non avere portato ordine nella gestione di questo patrimonio negli anni, rappresenti per le casse di Roma Capitale un danno economico di vaste proporzioni.

D’altra parte che la gestione degli immobili comunali sia un nervo scoperto per Roma, lo dimostra anche lo scandalo delle case occupate abusivamente su cui, nei mesi scorsi, era intervenuta anche la sindaca Virginia Raggi e sul quale aveva tentato di fare luce il commissario Tronca. La sindaca ha spiegato che solon el I Municipio c’erano 199 abitazioni del Comune occupate da persone con redditi molto alti, ma che pagavano canoni di locazione risibili.

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