Cartelle esattoriali: stop fino a marzo con il decreto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-04

Lo sblocco di una valanga di cartelle esattoriali in arrivo dopo la sospensione dei primi mesi della pandemia sembra rimandato. Secondo quanto scrive il Messaggero è in arrivo un nuovo stop che fermerà per altri due mesi, fino all’inizio di marzo,  l’invio degli atti tramite un decreto

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Lo sblocco di una valanga di cartelle esattoriali in arrivo dopo la sospensione dei primi mesi della pandemia sembra rimandato. Secondo quanto scrive il Messaggero è in arrivo un nuovo stop che fermerà per altri due mesi, fino all’inizio di marzo,  l’invio degli atti tramite un decreto:

Tra i piani all’esame dell’esecutivo, trova posto un ulteriore blocco dell’attività di riscossione. Sono 35 milioni gli atti (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nei mesi scorsi e relativi al 2020 (ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021) che potrebbero partire nel corso di queste settimane. Mentre sono 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Un volume complessivo di 50 milioni di cartelle che, nei ragionamenti che si fanno sull’asse Palazzo Chigi-Tesoro, potrebbe mettere a dura prova la fibra del Paese in crisi. Per questa ragione si pensa ad una nuova tregua da realizzare già nei prossimi giorni con decreto. E che servirebbe a prendere tempo in vista di una strategia più ampia di «decantazione fiscale». Dopo aver investito 130 miliardi lo scorso anno, il governo ha in mente di chiedere al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio per finanziare in deficit il quinto decreto Ristori, che prima di Natale si immaginava come l’ultimo.

Serve una “gestione straordinaria” per “trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizioni maturate nel 2020”, annuncia intanto il viceministro all’Economia Laura Castelli spiegando che “una parte per i più fragili, ad esempio, andrà rimandata, e una parte, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, andrà trattata in bonis, facendo pagare con uno ‘sconto’ su sanzioni e interessi”. In più serve “gestire gli anni dal 2016 al 2019, con una “rottamazione quater”, un saldo e stralcio, per quei contribuenti in difficoltà e hanno posizioni aperte con il fisco, dovute a morosità incolpevoli”. Ma non solo: molte cartelle saranno cancellate:

Negli archivi della ex Equitalia ci sono circa 1000 miliardi di crediti da riscuotere, ma più di due terzi sono nei fatti inesigibili. Già la prima operazione di cancellazione delle mini-cartelle più vecchie, tra il 2000 e il 2010, aveva portato all’annullamento di circa 123 milioni di carichi pendenti sotto i 1000 euro. Ma ne restano ancora 171 milioni (per circa 55 miliardi) che potrebbero essere aggrediti con una nuova operazione di pulizia fino al 2015. Il pacchetto fiscale verrebbe completato con una rottamazione quater per gli anni dal 2016 al 2019, per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli. Uno stop che si voleva inserire in manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia.

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