Cartelle esattoriali: cosa c’è da sapere sullo stop al 31 dicembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-19

Stop alle cartelle esattoriali per decreto fino al 31 dicembre: vengono ulteriormente allentate le maglie delle rateizzazioni: passa infatti da 5 a 10 il numero delle rate mancanti, anche non consecutive, dopo le quali viene negata la dilazione dei versamenti

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Stop alle cartelle esattoriali per decreto fino al 31 dicembre. Il dl fiscale, dopo la scadenza della precedente moratoria lo scorso 15 ottobre, estende fino alla fine dell’anno la sospensione di versamenti di somme dovute da cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi e pignoramenti di stipendi e pensioni. Previsto anche lo stop dell’invio delle nuove cartelle esattoriali che da oggi l’agente della riscossione avrebbe potuto ricominciare a recapitare ai contribuenti in debito con il Fisco. Anche l’attività di notifica verrà quindi rinviata al 2021. La Stampa spiega nei dettagli cosa cambia:

In particolare il nuovo decreto sospende ulteriormente i versamenti delle cartelle che sono già arrivate ai destinatari e blocca ancora una volta gli atti pronti a essere spediti con il riavvio dell’attività di riscossione e gli avvisi esecutivi. Quindi vengono ulteriormente allentate le maglie delle rateizzazioni: passa infatti da 5 a 10 il numero delle rate mancanti, anche non consecutive, dopo le quali viene negata la dilazione dei versamenti. L’agente riscossore avrà poi un anno di tempo in più sia per notificare le cartelle sospese che per comunicare l’inesigibilità agli enti creditori. Su 8,9 milioni di cartelle che si sono accumulate sino a oggi, ben 6,5 milioni (73% del totale) hanno un importo che non supera i 1.000 euro, 1,5 milioni sono comprese tra 1.000 e 5 mila euro e solo 880 mila superano questa soglia: 1,6 milioni riguardano cittadini del Lazio, 1,1 milioni la Campania e 961.000 la Lombardia

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