Economia

«Ho parlato con Renzi, il decreto banche passa»

Alessandro D'Amato 10/01/2018

L’intercettazione: Carlo De Benedetti al telefono con un suo collaboratore gli dice di comprare le azioni delle banche popolari perché Renzi gli ha detto che il decreto passerà. L’intercettazione è allegata a un fascicolo inviato dalla procura di Roma alla commissione banche su richiesta del senatore Augello

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In un fascicolo allegato dalla procura di Roma alle carte consegnate alla Commissione Banche voluta dal Partito Democratico c’è una telefonata tra l’ingegner Carlo De Benedetti e il professionista che cura i suoi investimenti in Borsa. La telefonata risale al 16 gennaio 2015. Sulla vicenda degli acquisti sulle banche popolari la Consob ha aperto un’indagine e poi ha effettuato una segnalazione alla procura che avviò un’indagine per insider trading, chiedendo successivamente l’archiviazione. La telefonata è stata pubblicata oggi da Corriere, Messaggero, Stampa e Fatto Quotidiano.

«Ho parlato con Renzi, il decreto banche passa»

Carlo De Benedetti aveva investito 5 milioni di euro sulle banche popolari guadagnando 600mila euro. La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il professionista al telefono con l’editore di Repubblica, Balengo, e poi sollecitato l’archiviazione dell’inchiesta dopo aver ascoltato come testimoni sia Renzi che De Benedetti, che hanno confermato i contatti di quei giorni negando però di essere entrati nel merito del testo. Questo il testo della telefonata:
De Benedetti: Sono stato in Banca d’Italia l’altro giorno, hanno detto (incomprensibile) che è ancora tutto aperto.
Bolengo: Sì, ehm, però adesso stanno andando avanti… comunque non è…
De Benedetti: Faranno un provvedimento. Il governo farà un provvedimento sulle Popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi… una o due settimane.
Bolengo: Questo è molto buono perché c’è concentrazione nel settore. Ci sono troppe banche popolari. Sa, tutti citano il caso di Sondrio città di 30mila abitanti.
carlo de benedetti
De Benedetti: Quindi volevo capire una cosa (incomprensibile) salgono le Popolari?
Bolengo: Sì su questo se passa un decreto fatto bene salgono.
De Benedetti: Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa.
Bolengo: Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle Popolari. Se vuole glielo faccio studiare, uno di quelli che potrebbe avere maggiore impatto e poi però bisognerebbe coprirlo con qualcosa.
De Benedetti: Togliendo la Popolare di Vicenza.
Bolengo: Sì.

La telefonata tra De Benedetti e Renzi sulle banche popolari

Il giudice per le indagini preliminari deve ancora decidere sull’archiviazione dell’inchiesta. La commissione banche, in virtù dei suoi poteri speciali, ha chiesto il fascicolo che riguardava l’indagine su sollecitazione del senatore Andrea Augello di IDEA, mentre scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere che  i magistrati ritengono che non sia stato commesso insider trading perché nella telefonata «De Benedetti si limita ad affermare di aver appreso di un “intervento”: espressione polivalente che nulla apporta in più rispetto a quanto ben noto a Bolengo. Ma anche che l’intervento sarebbe stato realizzato in tempi brevi, ma non necessariamente brevissimi e comunque non determinanti».

de benedetti speculazione popolari 1

L’articolo di Repubblica del 3 gennaio 2015 che anticipava la riforma delle Popolari


Come abbiamo scritto in altre occasioni, tutti dimenticano che la storia della riforma delle banche popolari venne anticipata da un quotidiano, 17 giorni prima della sua approvazione e guarda caso proprio il 3 gennaio. Quel quotidiano non è esattamente un giornale completamente estraneo all’ingegner De Benedetti, visto che è di sua proprietà. Si tratta infatti di Repubblica del 3 gennaio 2015 (sabato, quindi a mercato chiusi; anche il primo gennaio i mercati erano chiusi). Per quanto riguarda Renzi, lunedì da Lilli Gruber aveva detto di non essersi pentito di aver dato l’ok alla commissione banche perché il lavoro dell’organo sarebbe stato decisivo negli anni per il suo lavoro sul mondo del credito. Nella campagna elettorale torneranno invece spesso, come argomenti dei suoi avversari, questa intercettazione e quanto detto da Ghizzoni su Maria Elena Boschi.

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