In Campania si torna a scuola il 24 settembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-27

Lo ha ribadito oggi in un’intervista rilasciata al Mattino l’assessora Lucia Fortini, confermando le dichiarazioni del presidente di Regione Vincenzo De Luca che già ieri era uscito molto nervoso dalla riunione con Conte e Azzolina

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In Campania il primo giorno di scuola non sarà il 14 ma il 24 settembre. Lo ha ribadito oggi in un’intervista rilasciata al Mattino l’assessora Lucia Fortini, confermando le dichiarazioni del presidente di Regione Vincenzo De Luca che già ieri era uscito molto nervoso dalla riunione con Conte e Azzolina che aveva illustrato le linee guida per la scuola. Spiega il quotidiano napoletano:

Già nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Istruzione Fortini aveva esternato le proprie perplessità per una bozza del Piano Scuola ritenuta «inaccettabile» e non in grado di garantire un inizio di anno scolastico sereno e in sicurezza per tutti. Dopo una revisione di alcuni punti, ma più probabilmente per il miliardo in più promesso dal governo Conte, ieri pomeriggio è arrivato il via libera dalla seduta straordinaria della Conferenza Unificata con le Regioni tutte d’accordo. Tutte tranne la Campania.

Oltre alle tematiche scolastiche, in ballo c’è anche la questione elezioni  regionali fissate per il 20 settembre, con De Luca ancora convinto che luglio sarebbe stato più adeguato poiché «anziché essere concentrati il mese prima sul problema della scuola, siamo costretti a pensare alle liste, ai comizi, alle fesserie». Lo strappo è ormai compiuto eppure il ministro Azzolina lo ritiene sanabile al punto da dichiarare durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte che «si arriverà a una soluzione anche con il presidente De Luca».

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Ma oltre a riparare con De Luca, Azzolina dovrà fare i conti con i dirigenti scolastici, molti  dei quali, soprattutto al Sud, decideranno con molta probabilità di non seguire le linee guida ministeriali. Sebbene il Piano Scuola sia andato incontro alle  richieste delle Regioni, come lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha dichiarato, da parte  di dirigenti scolastici e docenti regnano ancora molte perplessità.

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