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Campagna Elettorale – La Serie – Episodio Venticinque

Tommaso Giancarli 01/03/2018

Grazie al sapiente utilizzo delle intercettazioni ambientali e alla telepatia, Next Quotidiano è riuscito a entrare in possesso di discorsi e dialoghi captati nelle sedi dei principali partiti e movimenti politici italiani. Ve ne proporremo uno al giorno, per tutto il periodo della campagna elettorale, come contributo alla verità e per dare modo ai lettori […]

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campagna elettorale - la serie

Grazie al sapiente utilizzo delle intercettazioni ambientali e alla telepatia, Next Quotidiano è riuscito a entrare in possesso di discorsi e dialoghi captati nelle sedi dei principali partiti e movimenti politici italiani. Ve ne proporremo uno al giorno, per tutto il periodo della campagna elettorale, come contributo alla verità e per dare modo ai lettori di farsi un’opinione informata sulle persone e sulle idee che andremo a votare.

Di Maio: A me Pescara mi fa cacare.
Casaleggio: Zitto!
Di Maio: Perché? Mi fa cacare.
Casaleggio: Siamo in campagna elettorale. Dobbiamo fare attenzione a conservare il favore di tutti.
Di Maio: Ma siamo anche onesti.
Casaleggio: Sì, bon.
Di Maio: Diversi.
Casaleggio: Ma non più stronzi.
Di Maio: Il coraggio delle proprie opinioni!
Casaleggio: Ma che problema hai con Pescara? [riflette] Ah già.
Di Maio: Non ti fissare su Pescara. Il miele di castagno? Chi cazzo mangia il miele di castagno?
Casaleggio: Non lo so.
Di Maio: La pallavolo femminile? Osceno spettacolo di scambi che durano mezz’ora, tuffetti per sguincio per non rovinarsi il trucco e non impuntarsi sulle pocce, assenza totale di quella velocità e di quell’atletismo che sono il sale dello spettacolo ludico…
Casaleggio [piano]: Recchione.
Di Maio: Eh?
Casaleggio [stentoreo]: Gli Elleni, padri di tutti noi [piano] e specialmente tuoi, terrone come sei [torna al volume normale] la nomavano democrazia! E la parresìa, ossia la libertà di parola, ne era parte fondamentale! È giusto dunque rispettare l’opinione di tutti…
Di Maio: Ma io infatti voglio essere libero di dire che una merda è una merda. Più parresìa di così, ja.
Casaleggio: Lol esempio sbagliato. [sfoglia un bignamino] Volevo dire: i Quiriti, padri di tutti noi, declamavano: Est modus in rebus! La convivenza civile esige una certa moderazione, o detta altrimenti: un certo tatto…
Di Maio: Va be’. Secondo me no.
Casaleggio: Opinioni.
Di Maio: Ma chi cazzo sei tu, poi?
Casaleggio: Zitto e sali sul palco.
Di Maio: [sale sul palco rassegnato]. Sì. [a gran voce] Un saluto ai produttori di miele di castagno di Sassoferrato! Continuate il vostro ottimo lavoro! L’Italia per bene plaude a voi!

— lo diciamo ai meno svegli che potrebbero equivocare: questo post è satira, la telepatia è una capacità ipotetica, non abbiamo apparecchi per le intercettazioni —

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