Cambiare casacca in parlamento vale 50mila euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-25

Chi abbandona il proprio gruppo si porta in dote un tesoretto. Ecco come funziona

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La Stampa di oggi ci racconta, in un articolo a firma di Antonio Pitoni, il business dei cambi di casacca in Parlamento. A Montecitorio, dal 2013, il Pd vanta un saldo attivo tra addii e new entry di 10 unità. la compagine più colpita dalla transumanza è quella di Forza Italia con un saldo negativo di 48 deputati. Ma c’è di più: nel 2015 i gruppi parlamentari hanno incassato 53 milioni di euro: 31,9 alla Camera e altri 21,3 al Senato. Dall’inizio della legislatura ci sono stati 358 passaggi da un gruppo a un altro. Un affare per le casse di alcuni partiti.

Dall’inizio della legislatura l’associazione Openpolis ha contabilizzato 358 cambi di casacca: 185 a Montecitorio e 173 a Palazzo Madama. Nel 2015, i gruppi hanno messo all’incasso circa 53 milioni di euro di contributi: 31,9 alla Camera e altri 21,3 al Senato. L’equivalente annuo di 49.200 euro a deputato e 59.200 per ogni senatore. Somme che, ad ogni passaggio da una componente all’altra, i rappresentanti del popolo portano in dote, pro rata mensile e giornaliera, al gruppo di approdo.

Al Senato, i 21,3 milioni del 2015, comprendono 2,4 milioni di quota fissa suddivisa tra gli 8 gruppi (300 mila euro ciascuno). Il resto, la parte variabile, è stata assegnata in base alla rispettiva consistenza numerica. A farla da padrone, con 6,4 milioni (6,1 nel 2014), è sempre il Pd che oggi conta 113 iscritti con un saldo attivo tra nuovi ingressi e divorzi di 8 unità. Il M5S, ridotto dall’inizio della legislatura a 35 senatori (-18 il saldo), nel 2015 ha incassato 2,4 milioni (2,6 l’anno precedente). Letteralmente falcidiato, il gruppo di FI: ridimensionato a 40 iscritti (-50 il saldo) è sceso dai 3,2 milioni del 2014 ai 2,9 dell’anno scorso. Anche a Palazzo Madama, a beneficiare dell’esodo azzurro è stata soprattutto Area Popolare: l’anno scorso il contributo è salito a 2,3 milioni (+300mila). Con 12 senatori oggi iscritti, la Lega si è dovuta accontentare di 938 mila euro (-100 mila). Poi c’è il gruppo Gal: 978 mila euro (+130 mila). E, infine, il Misto (oggi 28 senatori, +12 il saldo dall’inizio della legislatura): nelle casse del gruppo, in ragione degli iscritti, sono entrati 2,3 milioni, circa 250 mila in più del 2014).

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I cambi di casacca in Parlamento (La Stampa, 25 luglio 2016)

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