Brunetta che prevede il futuro (con un po’ di ottimismo): “Siamo alla vigilia di un nuovo boom economico”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-30

“Il nostro compito, come governo ma vorrei dire come Paese, è allora quello di non sprecare questa occasione unica e irripetibile, accompagnandola con le riforme”

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Brunetta non ha dubbi (beato lui), e dice: “Ho la sensazione, anzi è più che una sensazione, che siamo alla vigilia di un nuovo boom economico. Il rimbalzo, come tasso di crescita del Pil, sarà più vicino al 5 che al 4% previsto. E forse persino qualcosa più del 5% . Il nostro compito, come governo ma vorrei dire come Paese, è allora quello di non sprecare questa occasione unica e irripetibile, accompagnandola con le riforme”. Lo dice il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un’intervista a ‘la Repubblica’, spiegando che questo dipende “anzitutto dal clima che si sta creando. Il Pnrr ancora non c’è, i primi 25 miliardi dovrebbero arrivare tra agosto e settembre, ma ci sono già stati il Next Generation Ue, il momento Hamilton dell’Europa, con la decisione storica di fare debito comune, e ovviamente l’effetto Draghi, con un governo di unità nazionale guidato dalla personalità più credibile che l’Italia potesse mettere in campo. Tutto questo, insieme al successo del piano vaccinale del generale Figliuolo, sta producendo un clima molto, molto positivo”.

“Chi ci ha preceduto – osserva il ministro – aveva previsto un piano con circa 200 miliardi di solo finanziamento europeo da spendere e una sola pagina di riforme. Noi abbiamo portato quei miliardi a 235, aggiungendovi più di 30 miliardi di risorse nazionali, ma le pagine di riforme sono quaranta”. Per quanto riguarda il decreto semplificazioni, dice Brunetta, “abbiamo previsto il silenzio assenso generalizzato e i poteri sostitutivi. Se qualcuno non fa quello che ci si aspetta interviene il governo al posto del dirigente inerte. E’ una rivoluzione gentile, ma ferma”. E conclude: “Nel decreto che approviamo la prossima settimana prevediamo un ‘Piano unico’ che consentirà anche di monitorare in maniera più efficace la performance dei funzionari, con inevitabili sanzioni. Ma la cosa importante è questa: una volta che la decisione è stata presa, non può essere più fermata”.

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