Economia
Bonus Vacanze: come funziona e cosa succede se gli albergatori lo rifiutano
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-08
Alle famiglie numerose viene richiesto in alcuni casi di spendere almeno mille euro per incassare il bonus, il doppio dell’ammontare del voucher. È successo per esempio a un nucleo residente a Roma che stava effettuando una prenotazione in un campeggio vicino a Ostia e che dopo il ricatto ha segnalato l’accaduto all’Unione nazionale consumatori, che adesso ha in rampa di lancio un esposto all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette
Nel suo primo giorno di vita il bonus vacanze ha portato a casa quasi 150 mila richieste, per un valore economico complessivo pari a circa 70 milioni di euro. Dopo tre giorni la crescita ha cominciato a spegnersi, tanto che ammontavano a 225mila le famiglie che avevano fatto domanda per un controvalore di 100 milioni di euro, mentre in 1500 lo avevano anche già speso. Poi il numero delle domande, nel frattempo arrivato a quota 350mila ha cominciato ad aumentare a ritmi più blandi, ovvero del 10%. Il Messaggero calcola che nella prima settimana di vita dell’incentivo è stato erogato solo un dieci per cento scarso delle risorse stanziate dal governo per finanziare la misura. Di questi 380 mila sconti autorizzati ne sono stati spesi appena il 3 per cento, ovvero 11 mila. Perché? Uno dei motivi è che un albergatore su due tende a rifiutarlo:
Un albergatore su due dice no al bonus vacanze, ma tra quelli che hanno aderito all’iniziativa c’è anche chi adotta strategie più o meno “garbate” per disincentivare chi ha ottenuto l’incentivo tramite l’app “Io a prenotare”. Qualche esempio? Alle famiglie numerose, con uno sconto da 500 euro in valigia, viene richiesto in alcuni casi di spendere almeno mille euro per incassare il bonus, il doppio dunque dell’ammontare del voucher in loro possesso. È successo per esempio a un nucleo residente a Roma che stava effettuando una prenotazione in un campeggio vicino a Ostia e che dopo il ricatto ha segnalato l’accaduto all’Unione nazionale consumatori, che adesso ha in rampa di lancio un esposto all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette
Per questo, segnala il quotidiano, da una ricognizione è emerso anche che ci sono strutture ricettive che praticano tariffe differenziate nei confronti degli ospiti in possesso del voucher o che applicano termini di cancellazione della prenotazione più stringenti e con penali più elevate se a prenotare è un avente diritto allo sconto.
Altre negano la possibilità di usufruire delle offerte promozionali se si ha il voucher in tasca. Sui furbetti del bonus vacanze ha acceso un faro pure il ministero del Turismo di Dario Franceschini che ora sta monitorando la situazione e raccogliendo le proteste degli aspiranti vacanzieri sui social. Infine sono numerosi gli hotel disposti a ospitare solo in determinati periodi i nuclei con un Isee entro i 40 mila euro che hanno avuto accesso alla misura. Il fornitore, che per verificare la validità del bonus deve inserire i dati del cliente e l’importo del corrispettivo dovuto in una procedura web dedicata disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, recupera lo sconto fatto sotto forma di credito d’imposta, utilizzandolo in compensazione nel modello F24 senza limiti di importo, oppure lo può cedere a terzi, banche comprese.