Autonomi e Partite IVA: i bonus di aprile e maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-16

Per il mese di maggio il decreto rilancio stabilisce che i professionisti potranno ricevere un assegno non più di 600 euro, ma di mille euro. Come si calcola la perdita di fatturato?

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Dopo aver incassato con troppo difficoltà il bonifico di marzo, autonomi e partite IVA non dovranno fare nulla per ottenere quello di aprile: per artigiani, commercianti, professionisti senza cassa di previdenza e parasubordinati, e per i liberi professionisti con cassa previdenziale autonoma (come architetti, ingegneri, giornalisti) che dichiarano meno di 50000 euro, basterà attendere che l’Inps o la cassa previdenziale di appartenenza, versino i 600 che spettano per aprile. Con un dubbio però, per i professionisti iscritti agli ordini, per i quali sarà necessario attendere un decreto attuativo. Invece per maggio, spiega oggi il Messaggero, le regole cambiano:

Partiamo dai professionisti che non hanno una cassa autonoma. Tra loro ci sono webmaster, web designer,grafici,traduttori, copywriter, consulenti, personal trainer, guide turistiche, fotografi freelance, amministratori di condominio e tante altre professioni. Per il mese di maggio il decreto rilancio stabilisce che potranno ricevere un assegno non più di 600 euro, ma di mille euro. Ma per ottenerlo, dovranno dimostrare di aver subito nel bimestre aprile-maggio del 2020, una perdita di fatturato rispetto al bimestre aprile-maggio del 2019 del 33%.

Come si calcola la perdita di fatturato? Il reddito, spiega il decreto, è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato. Il professionista dovrà fare domanda all’Inps per ottenere il bonus, autocertificando la perdita di fatturato. Poi l’Inps chiederà conferma all’Agenzia delle Entrate se il professionista dice il vero e, dunque, pagherà il bonus di 1.000 euro.

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I bonus di aprile e maggio per autonomi e partite IVA (Il Messaggero, 16 maggio 2020)

Per i liberi professionisti che invece sono iscritti a una cassa privata, come ingegneri e architetti con un reddito inferiore a 50mila euro, maggio dovrebbe essere come aprile.

Arriveranno altri 600 euro. Coloro che sono sopra i 50 mila euro di reddito, invece, dovrebbero finire in un altro tipo di indennizzo: i contributi a fondo perduto in base al fatturato. La regola generale è questa: chi ha subito un calo dei ricavi di aprile e maggio del 2020 di almeno il 33% rispetto ad aprile e maggio del 2019, riceverà un indennizzo del 20% del fatturato di aprile se i suoi ricavi non oltrepassano i 400 mila euro; del 15% se i ricavi sono tra 400 mila euro e 1 milione; e del 10% se i ricavi si attestano tra 1 e 5 milioni. L’indennizzo minimo è di mille euro.

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