L'appello a vaccinarsi della madre del bimbo affitto da leucemia non finisce bene

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-11-16

La storia la racconta oggi la cronaca di Savona del Secolo XIX: un bambino affetto da leucemia frequenta la seconda elementare, la malattia lo ha costretto a cure che lo hanno reso immunodepresso, ma i medici dicono che deve condurre una vita il più possibile normale. Nella scuola che frequenta è in corso la battaglia …

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La storia la racconta oggi la cronaca di Savona del Secolo XIX: un bambino affetto da leucemia frequenta la seconda elementare, la malattia lo ha costretto a cure che lo hanno reso immunodepresso, ma i medici dicono che deve condurre una vita il più possibile normale. Nella scuola che frequenta è in corso la battaglia tra pro e contro i vaccini. Il piccolo ha un sistema immunitario uguale a un neonato di tre mesi e in questi giorni nell’istituto ci sono vari casi di varicella. La mamma del bambino ha fatto appello alle famiglie e alla scuola affinché la normativa che impone l’obbligatorietà di dieci vaccini venga eseguita da tutti: in questo modo i rischi di contagio per il figlio sarebbero contenuti. Ma un’altra madre ‘no vax’ si è mossa nella direzione opposta. “Pur nella comprensione massima per il dolore di questi genitori, non è giusto esporre i nostri figli al pericolo dei vaccini per il bene di un singolo”. La dirigente scolastica è stata ferrea dicendo che la normativa sui vaccini verrà seguita “per filo e per segno”. I compagni di classe del bambino si sono tutti vaccinati, ma nel resto della scuola è in corso una forte propaganda contro i vaccini.
leucemia vaccini

Una discussione che ha infervorato la scuola e le famiglie. La dirigente scolastica, da parte sua, è stata ferrea nel far rispettare la normativa seguendo per filo e per segno i dettami di Asl e Regione Liguria. «I compagni di classe di Francesco – dice la mamma – si sono tutti vaccinati. Nel resto della scuola, però, è in corso una propaganda contro le vaccinazioni. Alcuni genitori mi hanno tolto il saluto. I bambini più fragili non hanno,dunque, il diritto di stare in una comunità?».
In contemporanea, la querelle si è trasferita sui social, in particolare sui gruppi WhatsApp delle mamme, appartenenti alla scuola. E la disputa si è incentrata su un nuovo tema: incontri pubblici con medici pro e novax a confronto.

Ma nemmeno su questo, spiega il quotidiano, alla fine si è giunti a un accordo.

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