I dipendenti del Billionaire che vanno dai sindacati e smentiscono Briatore sulle mascherine

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-29

Due ragazzi dello staff, entrambi positivi, scrive Repubblica, si sono rivolti al sindacato gallurese della Cisl per fornire una versione un po’ diversa rispetto a quella del manager e per aprire una pratica per infortunio sul luogo di lavoro (l’infezione da Covid, per l’Inail, è classificata così)

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Ieri Flavio Briatore ha sostenuto che al Billionaire venivano rispettate le regole sul distanziamento e l’obbligo dell’uso delle mascherine. Oggi scopriamo da Repubblica che due dipendenti si sono rivolti al sindacato per fornire una versione dei fatti un po’ diversa:

«Al Billionaire abbiamo sempre rispettato le regole, facendo entrare il numero giusto di persone», ha dichiarato in un’intervista alla Stampa Briatore. «Non ci può fare nulla nessuno se fai entrare cento persone in mille metri quadrati e loro stanno tutte appiccicate». Due ragazzi dello staff, però, entrambi positivi, si sono rivolti al sindacato gallurese della Cisl per fornire una versione un po’ diversa rispetto a quella del manager e per aprire una pratica per infortunio sul luogo di lavoro (l’infezione da Covid, per l’Inail, è classificata così). Una versione, la loro, più coerente con le scene immortalate da foto e video degli stessi vacanzieri della Costa Smeralda.

«Non c’era la percezione del pericolo», hanno raccontato. «Abbiamo visto entrare e circolare gente senza mascherina». Talvolta alcuni colleghi la calavano sotto il mento o lasciavano il naso scoperto. «Dentro c’era caldo, e bisognava correre di qua e di là tutta la sera: c’era chi la toglieva per respirare meglio». Segnalazioni con toni anche più gravi sono arrivate alla Cgil dagli impiegati nel resort Santo Stefano. Resta il fatto che il Billionaire rappresenta, per numero di contagiati, un unicum in tutta la Gallura. «Quel dato si spiega solo con la violazione delle disposizioni anti-Covid — ritiene Mirko Idli, segretario generale della Cisl Gallurese — In altre discoteche sono state celebrate feste e compleanni, eppure non è successo niente».

Un supplemento di spiegazione la offre Marcello Acciaro, il capo dell’unità di crisi Nord-Sardegna:

«Potrebbe essere colpa dell’effetto “mattatoio tedesco”, dove il virus si è propagato moltissimo perché gli operai tedeschi non solo lavoravano insieme, ma vivevano anche negli stessi residence». Come accade, in effetti, per il Billionaire, che offre agli stagionali l’alloggio ad Arzachena. Adesso in quelle abitazioni stanno trascorrendo la quarantena. In tutta la Sardegna ci sono circa 500 persone, tra turisti contagiati e loro familiari, in attesa di lasciare l’isola e tornare a casa.

La Protezione civile potrebbe mettere a disposizione una nave ad hoc per trasferirli sul continente. «È ancora un’ipotesi», spiegano da Roma. «La ricerca di un traghetto comincerà se la situazione dovesse aggravarsi». Il Lazio, intanto, ha deciso di avviare, in assenza di accordo con la Sardegna, i test all’imbarco di Civitavecchia per chi è diretto sull’isola.

Leggi anche: Briatore, il distanziamento dei clienti al Billionaire e i video dei dipendenti senza mascherina

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