Bersani e l’ipocrisia di Meloni sul taglio del costo del lavoro: “Non parlatemi di pauperismo di FdI” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-13

Pierluigi Bersani a “In Onda” su La7 attacca Giorgia Meloni per un emendamento sull’Irpef ad aliquota unica: “Non parlatemi di pauperismo di Fratelli d’Italia”

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Pierluigi Bersani attacca Giorgia Meloni sul taglio del cuneo fiscale: durante la puntata di ieri di In Onda su La7 rispondendo a Concita de Gregorio che gli faceva notare come la leader di Fratelli d’Italia ritenesse di poter trovare i 30 miliardi necessari per abbattere il costo del lavoro Bersani ha risposto: “Meloni ha firmato un emendamento con l’aliquota unica dell’Irpef. Che vuol dire che quei poveracci che stan sotto devono pagare di più, quelli che stan sopra devono pagare di meno. Quindi non mi si parli del pauperismo di Fratelli d’Italia. Adesso se vogliamo tirare giù il cuneo fiscale servono 30 miliardi, bisogna andare a prenderli”.

Bersani e l’ipocrisia di Meloni sul taglio del costo del lavoro

Precedentemente Bersani aveva fotografato l’attuale crisi politica innescata dal mancato voto del Movimento 5 Stelle alla fiducia posta dal governo sul dl Aiuti: “Io penso che arriveremo alla fine della legislatura, non senza qualche strappo, che tutti noi cercheremo di decodificare. Nel mare agitato di questo momento ci sono un paio di questioni, una è quella sociale e galoppante. Quando hai 4 milioni e 6 di lavoratori che prendono meno di mille euro lordi al mese stiamo parlando di precariato e sottosalario. Conte ha ragione a porre la questione. 5,6 milioni di persone sotto la soglia di povertà assoluta. I governi di larghe intese possono essere necessari, ma mai sufficienti, per definizione. Perché non riesci a prendere mai il toro per le corna”.

Sulle emergenze sociali: “Io vorrei dire a Draghi che ne abbiamo tutti piene le tasche, ma con santa pazienza si trovi il modo di arrivare in fondo facendo quelle cose urgentissime a partire dal tema sociale. Ad esempio sul salario minimo. Sgombriamo un po’ di canali della precarietà, che fanno abbassare tutti i salari per il dumping interno. Sul cuneo o si fa una roba strutturale e cioè se costa 30 miliardi vado a vedere da dove prenderli per tirar via il peso sul lavoro e metterlo su altre”.

La difesa di Conte

Parlando invece di Giuseppe Conte: “Mi dicono che sono ‘Contiano’, io sono moderatamente Bersaniano. Con tutti i limiti e i difetti Conte ha affrontato il lockdown per primo dell’occidente, ha preso i soldi dall’Europa, ha portato i 5 stelle a votare Von der Leyen, scalzato con una manovra di palazzo, il giorno dopo ha sostenuto lealmente un governo che non ha mai pronunciato la parola ‘Conte’. Io dico menomale che è arrivato Draghi, ma con questo non dico che è stato giusto far cadere quel governo lì”.

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