“Se l’Ucraina non potesse più contare sulla armi…”, l’ultima teoria di Berlusconi sulla guerra e su Zelensky

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-31

Questa volta non si tratta di un “audio trapelato”, ma di una dichiarazione fatta a Bruno Vespa

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Dice che lo scambio di regali – da una parte 20 bottiglie di vodka, dall’altra delle casse di Lambrusco – era uno scherzo. Sostiene di essere dalla parte dell’Occidente e della legittima difesa che l’Ucraina sta facendo dei propri confini. Ma spiega che l’unico modo – secondo lui – per convincere il popolo invaso a sedersi al tavole delle trattative con l’invasore (la Russia di Vladimir Putin) è lo stop all’invio di armi. Cambia la melodia, ma il concetto alla base del pensiero di Silvio Berlusconi è sempre lo stesso. E questa volta non emerge da un “audio rubato”.

Berlusconi e lo stop alle armi all’Ucraina come via per la pace

Il leader di Forza Italia, infatti, è uno dei protagonisti dell’ultimo libro (di prossima uscita) scritto da Bruno Vespa. Ne “La grande Tempesta”, infatti, il giornalista e conduttore di “Porta a Porta” ha colloquiato, tra gli altri, anche con Silvio Berlusconi. E in alcuni estratti resi pubblici – in anteprima – dallo stesso autore, emerge la linea di pensiero dell’ex Cavaliere ed ex Presidente del Consiglio dei ministri.

“Forse: solo se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa”.

L’unica via per far sedere Zelensky – non Putin – a un tavolo con la Russia è, per il leader di Forza Italia, lo stop all’invio delle armi all’Ucraina. Insomma, il Paese dovrebbe continuare a combattere solo con i propri mezzi, senza il sostegno della Nato e dell’Occidente. Senza armi, ovviamente, il popolo sarebbe destinato a una resa più che a un tavolo per una pace a una guerra di cui l’Ucraina è vittima dall’alba del 24 settembre.

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