Beppe Grillo chiede il silenzio stampa su Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-27

Tacete, il giornalista vi ascolta! Beppe Grillo chiede il silenzio stampa su Roma: con un tweet il capo politico del MoVimento 5 Stelle spiega qual è la sua posizione ufficiale dopo il diniego di Salvatore Tutino, che ha deciso di non assumere il ruolo di assessore al bilancio dopo le critiche arrivate alla sua persona …

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Tacete, il giornalista vi ascolta! Beppe Grillo chiede il silenzio stampa su Roma: con un tweet il capo politico del MoVimento 5 Stelle spiega qual è la sua posizione ufficiale dopo il diniego di Salvatore Tutino, che ha deciso di non assumere il ruolo di assessore al bilancio dopo le critiche arrivate alla sua persona da esponenti del MoVimento 5 Stelle. «Ringrazio di cuore tutti i portavoce M5S che non faranno nè dichiarazioni nè interviste su Roma nei prossimi giorni. Grazie di cuore a tutti» è il messaggio di Grillo, e non tragga in inganno il tono soffice: stavolta Beppe è incazzato davvero.
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Anche se qualcuno ne approfitta per sfotterlo un po’, il capo politico del M5S non ha alcuna intenzione di scherzare. Le parole con cui Tutino oggi ha declinato l’invito a diventare assessore a Roma sono infatti inequivocabili: «Da diversi giorni sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro».
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Quando è venuto fuori il suo nome infatti subito sono stati riesumati gli attacchi di Carla Ruocco e Alessandro Di Battista alla sua persona in occasione di una nomina del governo Letta. Di Battista aveva ridimensionato la portata delle sue parole a Italia5Stelle. Gli altri no, e in prima fila c’era Roberto Fico: «Non c’è dubbio che su quel nome abbiamo fatto delle interrogazioni parlamentari, rilanciate da Di Battista e da Ruocco. Diamo per scontato che, se noi facciamo un’interrogazione, un sindaco se la vada a leggere. È depositata. Può essere anche sbagliata e ha ragione la sindaca, ma certamente prima deve valutarla». Troppo tardi. Ha fatto prima Tutino a valutare Fico. Intanto Davide Barillari, consigliere in Regione, non ha dubbi: «È un bel direttore».
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Me la ricordavo più alta, ‘sta democrazia dal basso.

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