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Candidato premier M5S, ecco le regole di Grillo per far vincere Di Maio

Il blog pubblica la procedura per scegliere il “designando Capo della forza politica che depositerà il programma elettorale sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle per le prossime elezioni”. Ci sono molte regole “curiose” o in contrasto con i principi del M5S, ma difficilmente qualcuno se ne accorgerà

beppe grillo candidato premier

Beppe Grillo pubblica sul suo sito le regole per la candidatura a premier del MoVimento 5 Stelle. Il candidato, spiega il blog, sarà anche il “designando Capo della forza politica che depositerà il programma elettorale sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle per le prossime elezioni”. Queste sono le regole per la candidatura:
beppe grillo candidato premier 1

Beppe Grillo, ecco le regole per far vincere Di Maio

 

Possono proporsi quale Candidato Premier tutti gli iscritti al sito www.movimento5stelle.it che, alternativamente:
– abbiano esperito un mandato da portavoce nell’ambito di Consigli Circoscrizionali, Consigli Comunali, Consigli provinciali del Trentino Alto Adige, Consigli Regionali e del Parlamento Europeo, nonché quale Sindaco, oppure, qualora con il primo mandato in corso, abbia termine naturale del mandato entro il 28 febbraio 2018;
– siano stati eletti alla Camera ed al Senato in occasione delle consultazioni elettorali del 2013;
e che non si siano dimessi durante l’esercizio del mandato, non abbiano cambiato gruppo consiliare e/o parlamentare, siano in possesso dei requisiti previsti per le cariche elettive meglio indicati nella nota 4, 4° periodo, del Regolamento (consultabile a questo link http://www.movimento5stelle.it/regolamento/4.html), che non abbiano tenuto condotte in contrasto con i principi, valori, programmi, nonché con l’immagine del MoVimento 5 Stelle, del suo simbolo e del suo Garante, siano attualmente parti ricorrenti e/o parti attrici in giudizi promossi avverso il MoVimento 5 Stelle e/o il suo Garante;
e non abbiano mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle;
e che non siano mai stati iscritti ad alcun partito.
Ai candidati a conoscenza di indagini o procedimenti penali verrà richiesto un certificato rilasciato ai sensi dell’art. 335 del c.p.p., nonché i documenti relativi ai fatti contestati ed una breve relazione illustrativa dei fatti con autorizzazione espressa alla pubblicazione di tali atti nell’ambito dello spazio riservato a ciascun candidato.

Il blog di Grillo spiega che potranno essere candidati soltanto gli eletti del M5S negli enti locali o in parlamento, ma poi cita per i requisiti di candidatura quelli della nota 4 del regolamento, che tra l’altro recita: “Costituiscono in ogni caso requisiti essenziali ed inderogabili per candidarsi sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle in qualsiasi tipo di elezione, a livello comunale, delle province autonome, regionale, nazionale ed europea: – non ricoprire cariche elettive come consigliere circoscrizionale, comunale, provinciale, regionale, parlamentare italiano o europeo, e non essersi dimessi dalla stessa carica“. Grillo spiega poi che possono candidarsi solo coloro

…che non abbiano tenuto condotte in contrasto con i principi, valori, programmi, nonché con l’immagine del MoVimento 5 Stelle, del suo simbolo e del suo Garante, siano attualmente parti ricorrenti e/o parti attrici in giudizi promossi avverso il MoVimento 5 Stelle e/o il suo Garante

E quindi esclude automaticamente chi ha tenuto condotte in contrasto con “il Garante” del M5S – inutile ricordarvi chi è il garante – e chi ha agito in giudizio contro il M5S. Con questa mossa Beppe esclude anche chi ha agito in giudizio e – magari ha avuto ragione in tribunale –  contro di lui, anche solo per farsi riammettere dopo un’espulsione ingiusta e nel frattempo riconosciuta come tale dal MoVimento davanti al giudice. In pratica sta escludendo in maniera insensata chiunque si sia azzardato a far valere i propri diritti.

Le regole per il candidato premier e l’articolo 7 dello Statuto

C’è poi da registrare la lontananza tra le regole per il candidato premier e l’articolo 7 del Non Statuto del MoVimento 5 Stelle. Secondo le regole odierne infatti potranno candidarsi anche indagati o rinviati a giudizio mentre le regole del Non statuto prevedevano che per l’uso del simbolo del M5S  – e il candidato premier lo dovrà per forza utilizzare – bisognava “non avere alcun procedimento penale a proprio carico, qualunque sia la natura del reato contestato”.
statuto m5s
Non si capisce, infine, in base a quale regola o articolo dello Statuto Grillo abbia potuto decidere non tanto la procedura per la selezione, quanto i requisiti di partecipazione. Ma visto che si tratta di una corsa con un vincitore già designato, queste piccolezze non daranno tanto fastidio a chi voterà su Rousseau.