È morto ieri l’autista di autobus massacrato di botte da passeggeri che non volevano indossare la mascherina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-12

In città si è svolta giovedì una marcia di solidarietà a cui hanno partecipato 6mila persone. In testa al corteo vi erano la moglie di Monguillot e le tre figlie

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È morto ieri l’autista di autobus massacrato di botte da passeggeri che non volevano indossare la mascherina. La giustizia “punirà gli autori di questo odioso crimine”, ha detto su Twitter il nuovo primo ministro Jean Castex, dopo che l’autista, aggredito domenica scorsa, è spirato ieri sera in ospedale. Diversi esponenti politici di tutti i partiti politici hanno espresso la loro indignazione.

È morto ieri l’autista di autobus massacrato di botte da passeggeri che non volevano indossare la mascherina

Philippe Monguillot, 59 anni, è stato picchiato con “estrema violenza” dopo aver intimato a tre persone di indossare la mascherina e chiesto di controllare il biglietto di un’altro, ha riferito la procura di Bayonne, la città vicino al confine spagnolo dove sono avvenuti i fatti. Due giovani di 22 e 23 anni, già noti alla polizia, sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario. Altri due, sulla trentina, dovranno rispondere del reato di “mancata assistenza a persona in pericolo”. Il nuovo ministro dell’interno Gerald Darmanin è atteso oggi a Bayonne. In città si è svolta giovedì una marcia di solidarietà a cui hanno partecipato 6mila persone. In testa al corteo vi erano la moglie di Monguillot e le tre figlie.

L’aggressione è avvenuta domenica scorsa a una fermata dell’autobus in un famoso quartiere di Bayonne. Monguillot è stato vittima di un assalto “estremamente violento” quando ha voluto controllare il biglietto di uno degli accusati e ha chiesto agli altri tre di indossare la mascherina, ha spiegato il vice procuratore di Bayonne, Marc Marie’e. “E’ scoppiata una furiosa lite. L’autista e’ stato spinto fuori dall’autobus. Lì, due persone gli hanno dato calci e pugni violenti nella parte superiore del corpo e in particolare alla testa”, aveva riferito martedi’ il magistrato in una conferenza stampa. I quattro uomini hanno lasciato l’autista “incosciente sul marciapiede” prima di fuggire per “rifugiarsi nell’appartamento di uno di loro”. L’attacco ha suscitato forte sconcerto tra i colleghi dell’autista che hanno scioperato e hanno assicurato che non sarebbero tornati al lavoro “prima del funerale”.

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