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E Barbero si scaglia (per l’ennesima volta) contro il green pass

neXtQuotidiano 17/09/2021

Alessandro Barbero è tornato ad attaccare il green pass, per lo storico è un’arma sempre più pericolosa che conferisce potere ai privati

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La questione green pass deve aver scosso moltissimo Alessandro Barbero, al punto che lo storico è tornato per l’ennesima volta sul tema. E per l’ennesima volta ha deciso di guardare le criticità del sistema, questa volta evidenziando puntualmente quello che non lo convince. Punti di vista che a dire il vero lo storico aveva già espresso un paio di settimane fa nel corso di una presentazione su Dante, poi ne aveva parlato sulle colonne de il Fatto, aveva anche risposto alla al commento de Il Foglio e poi il passaggio tra Corriere e Repubblica. Perplessità dunque che Barbero ha velatamente manifestato, in più di qualche occasione. Forse anche troppe rispetto al dibattito che si è venuto a creare e all’utilizzo che delle sue parole viene fatto.

Ieri è diventato ufficiale, il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori. Non potranno essere licenziati coloro i quali non lo avranno, però saranno passabili di sospensione dal lavoro con conseguente blocco anche per gli stipendi. “L’idea di affidare alle aziende un compito di controllo sui loro lavoratori è una cosa rischiosa,  che va contro quello che la sinistra tradizionalmente ha cercato di evitare, e cioè che gli imprenditori avessero troppo potere di controllo su quello che fanno i loro lavoratori – raccontava ieri lo storico sulle colonne de La Repubblica -. Personalmente questo mi preoccupa un po’ e non è quello che avrei voluto”.

Barbero torna (per l’ennesima volta) sul green pass, per lo storico troppo potere ai privati

Implicitamente e senza citarlo mai, Barbero torna a parlare anche di obbligo vaccinale.

Una soluzione che lo stato non ha mai voluto tenere in considerazione e che lo storico caldeggia. “Siamo in un’epoca in cui magari ci preoccupiamo un po’ all’idea che i governi possano esigere una fedeltà da parte dei cittadini senza assumersi a loro volta, fino in fondo, le loro responsabilità”, ha detto ieri l’autore di uno dei podcast più seguiti d’Italia.

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