Il pasticcio del Comune di Roma sul bando per i concerti a Villa Ada

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-21

Un ricorso al Tar blocca i concerti dell’Estate Romana organizzati all’interno di Villa Ada. A quanto pare il Comune di Roma – quello che fa i bandi per bene e a regola d’arte – non si era accorto di alcune incongruenze nella presentazione delle offerte e ora deve ricalcolare la graduatoria. Poteva accadere a febbraio, invece è successo quando il Festival Villa Ada Roma incontra il Mondo 2018 era già iniziato

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Da venticinque anni nel parco di Villa Ada va in scena il festival Villa Ada Roma Incontra Il Mondo. Per la prima volta quest’anno – a pochi giorno dall’inizio della rassegna – la manifestazione potrebbe non avere luogo. Due giorni fa sul palco allestito a Villa Ada avrebbe dovuto salire il rapper Noyz Narcos, il concerto però è stato rinviato a data da definire. Altri due eventi sono già stato spostati; il concerto di Paolo Zanardi slitterà più avanti mentre quello di Dente e Guido Catalano avrà luogo nel giardino del Monk.

Cosa sta succedendo a Villa Ada e perché sono stati posticipati i concerti

La ragione dello stop è tutta contenuta nella sentenza 06538/2018 del Tar del Lazio che nei giorni scorsi si è pronunciato a favore del ricorso presentato da NOSB Srl, la società che dall’anno scorso organizza il festival Viteculture. Viteculture è l’associazione che fino all’anno scorso (e nei precedenti tre anni) ha organizzato il festival di Villa Ada assieme all’Arci. L’anno scorso però, al bando per l’Estate romana triennio 2017-2019 le due associazioni si presentano ognuna per conto proprio. Da una parte Nosb che aveva proposto il “Festival Villa Ada – Vivere al meglio la città – Il lato positivo” dall’altra D’Ada s.r.l. unipersonale (associazione cui partecipano ARCI e lo Studio bibliografico e libreria antiquaria di Federico Fantinel) che ha continuato a proporre Villa Ada Roma incontra il Mondo.

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Il Comune di Roma – nella persona del  vice sindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo – aveva annunciato verso la fine di aprile (quindi praticamente a ridosso della partenza dell’Estate Romana) l’apertura del bando. La graduatoria provvisoria sarà pubblicata solo il 22 giugno, appena in tempo per far partire gli eventi con qualche settimana di ritardo (i concerti iniziarono il 5 luglio). La pubblicazione graduatoria definitiva invece risale al 28 giugno 2017. A complicare  ulteriormente la situazione, nel Comune della legalità, anche una serie di contestazioni notificate ai vincitori del bando. In un post su Facebook il consigliere della Lista Marchini Federico D’Audino (che è contrario alla realizzazione di eventi all’interno di Villa Ada) ricorda come l’edizione 2017 di Villa Ada incontra il Mondo fosse stata multata l’11 luglio per l’assenza di permessi (curioso per un evento che ha vinto un bando). I permessi successivamente rilasciati decorrono dal 13 luglio al 14 agosto.

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Evidentemente però tutto questo non ha determinato la revoca del bando. Qualcosa però non ha funzionato a dovere perché il Tar ha accolto il ricorso di Nosb Srl che si era opposta all’assegnazione del bando a D’Ada Srl. Per la verità il Tar ha respinto due delle tre motivazioni eccepite dalla ricorrente ma quella accolta getta parecchie ombre sulla gestione del bando da parte del Comune di Roma.

Villa Ada incontra il bando, quello fatto male e gestito peggio

Tutti sanno che da quando c’è Virginia Raggi al Campidoglio hanno imparato a fare i bandi per bene. Ed è quindi curioso che in fase di esame delle proposte nessuno si sia accorto che per un numero “significativo” di eventi in programma a Villa Ada Nosb fosse in possesso di “documentazione comprovante l’assunzione di appositi impegni da parte di artisti indicati nel programma proposto da D’Ada Srl. In un comunicato stampa Viteculture scrive che dieci artisti«erano gia stati contattati e pre contrattualizzati da Nosb per un festival che comunque si sarebbe svolto in una area della città di Roma, come di fatto è successo con il Viteculture Festival». Di questi “diversi” (non tutti quindi) hanno poi mantenuto l’impegno con Nosb/Viteculture.


Nella sentenza il Tar si legge che  «l’istruttoria compiuta dalla Commissione giudicatrice sarebbe stata carente, non essendo stato appurato, nell’ambito dell’attività valutativa, che la proposta progettuale del RTI D’Ada fosse in parte irrealizzabile, perché diversi artisti indicati nel programma presentato dal concorrente erano, in realtà, già impegnati con Nosb». In poche parole al di là dei problemi che sembrano sussistere tra Viteculture e Arci il problema per il TAR è la modalità con la quale il Comune ha stilato la graduatoria. Dovendo riassumere in poche parole si può dire che il tribunale certifica che la procedura non è stata fatta bene. A complicare le cose, per Arci e gli organizzatori, il fatto che la sentenza del Tar risalga al 21 febbraio 2018 ma che sia stata pubblicata solo il 12 giugno 2018. Ci sarebbe stato tutto il tempo per trovare una soluzione ed eventualmente rifare un bando o annullare le date dell’edizione 2018. Il risultato è che il Festival è ufficialmente già partito (con tutti gli oneri del caso) e il Comune ha dovuto sospenderlo (fatto salvo un eventuale ricorso in appello).

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