L’ONG Lifeline e il mistero della bandiera olandese

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-21

Il ministro Toninelli avvia un’indagine di bandiera sulla nave della Ong Lifeline che oggi ha soccorso trecento persone al largo delle coste della Libia. Salvini su Facebook annuncia che le Ong non metteranno più piede nei porti italiani. Il grande ritorno dell’operazione #portichiusi?

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Questa mattina il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e quello dell’Interno Matteo Salvini hanno duramente criticato le azioni di un’altra Ong che opera nel Mediterrano Centrale al largo delle coste della Libia. La Ong in questione è la Lifeline, che questa mattina presto aveva comunicato via Twitter di aver intrapreso un’operazione di salvataggio per il recupero di circa 300 (o 400) persone. L’ultima posizione nota della nave è quella data ieri (sempre via Twitter) secondo la quale l’imbarcazione si trovava di fronte alle coste libiche al largo di Homs.

Toninelli e l’indagine di bandiera sulla Lifeline

Lifeline è l’imbarcazione della Ong tedesca con sede a Dresda (stando a quanto riporta sul sito e sull’account Twitter) Mission Lifeline, a volte identificata come Seenorettung. Oggi l’imbarcazione, che dai dati di Marine Traffic risulta battere bandiera olandese. Nei giorni scorsi Toninelli aveva definito la Ong una “Ong olandese” chiedendo quindi ai Paesi Bassi di farla rientrare. Una circostanza smentita dalla rappresentanza olandese all’Unione Europea che fece sapere che «Non si tratta di Ong olandesi, né sono imbarcazioni registrate in Olanda». Proprio per fare luce su questa circostanza il ministro aveva deciso di avviare un’indagine di bandiera per scoprire in quale paese sia effettivamente registrata la nave. Indagine che Toninelli aveva annunciato già due giorni fa ma che, per motivi non chiariti, non era ancora stata avviata.

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Gli eventi di questa mattina hanno evidentemente spinto Toninelli alla massima concentrazione possibile. «È notizia di queste ore – ha scritto il ministro sui social – che la nave Ong Lifeline sta agendo in acque libiche fuori da ogni regola, fuori dal diritto internazionale. Hanno imbarcato circa 250 naufraghi senza avere i mezzi tecnici per poter garantire l’incolumità degli stessi naufraghi e dell’equipaggio».

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Su Twitter però la Lifeline fa sapere, nel suo ultimo messaggio, di essere in attesa di essere raggiunta dalla motovedetta della guardia costiera libica “Sabrata”. Un’agenzia Ansa delle ore 12.00 (il post di Toninelli è delle 11:51) informava invece che la Lifeline è intervenuta in acque SAR (Ricerca e soccorso) libiche in soccorso di alcuni gommoni carichi di persone ed è proprio la guardia costiera di Tripoli a coordinare l’operazione. Non ci sono però riscontri di questa affermazione, perché come è noto la Libia non ha ancora stabilito una sua zona SAR. Le ipotesi quindi sono due: la Lifeline è intervenuta all’interno delle acque territoriali libiche oppure l’intervento in acque SAR della guardia costiera di Tripoli viene coordinato – come è già successo in altre occasioni – dal centro MRCC di Roma.

Salvini: «la Lifeline l’Italia la vede solo in cartolina»

In attesa che la situazione venga chiarita, e nella speranza che tutti i migranti possano essere messi in condizioni di sicurezza, il ministro Salvini ha pubblicato un video su Twitter dove attacca “queste pseudo-ong” annunciando che le loro navi non toccheranno più il suolo italiano. Il ministro dell’Interno ha detto, rivolgendosi a Lifeline (nei giorni scorsi se la prese con il cuoco della nave per alcuni commenti a suo dire irrispettosi) «Avete fatto un atto di forza non ascoltando la Guardia costiera italiana e libica? Bene, questo carico di esseri umani ve lo portate in Olanda, fate il giro un po’ largo».

Salvini quindi aggiunge un dettaglio, che però è ancora da chiarire, secondo il quale la Ong non avrebbe rispettato le indicazioni della Guardia Costiera italiana (nel porto di Tripoli la nave Capri svolge funzione di supporto alla guardia costiera libica). Il ministro infatti dice che la nostra guardia costiera ha comunicato alla Lifeline di attendere l’arrivo delle autorità libiche. Su Twitter la Ong aveva scritto di attendere istruzioni proprio dall’Italia, senza però chiarire se il salvataggio fosse avvenuto o meno in acque internazionali. Gli ordini sarebbero stati dati prima del salvataggio, ma la versione della Ong sembra indicare che siano stati dati successivamente. Salvini sostiene che la Lifeline sia una “nave fantasma” ed in effetti anche se l’Olanda dice che l’imbarcazione non è registrata batte bandiera olandese.

Fonte: Twitter.com

Da tempo la Lifeline però sta documentando presunte violazioni da parte della guardia costiera libica, e questo spiega come mai nel tweet abbia scritto che si aspettavano un “comportamento professionale e che le forze libiche rispettino la legge internazionale”. Non è chiaro nemmeno se la Lifeline sia ora in navigazione verso un porto italiano (o verso Malta) o se invece sia rimasta ferma ad attendere la motovedetta libica. In ogni caso è noto cosa succede ai migranti soccorsi dalla guardia costiera libica. Se Salvini “da papà” è d’accordo con questo genere di trattamento può dirlo chiaramente. Evidentemente lo preoccupano di più i loschi affari delle Ong, affari sui quali non esiste alcuna prova.

EDIT ore 18:  Le navi Ong Lifeline e Seefuhcs saranno sequestrate dal Governo italiano e portate nei nostri porti per verificare la bandiera di appartenenza. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Traporti, Danilo Toninelli, intervenendo su Facebook, dopo che l’Olanda ha ufficialmente dichiarato che Lifeline non naviga sotto bandiera olandese.

Leggi sull’argomento: L‘Italia chiude le frontiere (come i porti)?

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