Banca MPS e Soros: in arrivo l'aiutone per il Paschi?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-24

Il nome dell’imprenditore americano tra gli anchor investor che potrebbero garantire l’investimento nella banca. Insieme a Paulson e ai fondi sovrani. Intanto il piano Passera…

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Piazza Affari allunga il passo spinta al rialzo soprattutto da Banca MPS che vola di oltre il 12% (del 12,1%). Il Ftse Mib è arrivato a toccare un progresso dell’1%, mentre adesso segna un +0,95%. In Europa Francoforte guadagna lo 0,8% e Parigi lo 0,81%. La migliore rimane Madrid (+1,36%), all’indomani dell’annuncio che il Psoe ha dato il via libera a Mariano Rajoy per formare un governo e uscire dall’impasse politica dell’ultimo periodo. A Milano i titoli della banca senese inizialmente non riuscivano a far prezzo. Il mercato scommette che alla fine venga trovata una soluzione per rilanciare l’istituto, mentre il Sole 24 Ore ieri parlava di un interessamento di George Soros e dell’interesse di fondi del Qatar e fondi Usa disposti a sottoscrivere l’eventuale operazione sul capitale, che comunque dovrebbe essere inferiore ai 5 miliardi inizialmente indicati. Il piano e i conti della banca verranno approvati oggi dal cda e illustrati domani alla comunità finanziaria.

Banca MPS e Soros: in arrivo l’aiutone americano per il Paschi?

Ed è proprio questo lo schema d’intervento immaginato dai consulenti finanziari di MPS: puntare sugli anchor investor che potrebbero coprire l’offerta sul mercato con importi alti: una serie di fondi del Qatar sarebbe interessata a investire 1,5-2 miliardi di euro, mentre, scriveva appunto ieri il Sole, un altro miliardo potrebbe arrivare da due grandi investitori istituzionali Usa già contattati: si tratta, stando a indiscrezioni di ambienti finanziari, del fondo del miliardario Usa George Soros e di uno dei re degli hedge fund Usa, John Paulson. Altri contatti sono in corso con fondi Uk e Usa ma, almeno restando nel campo del tentativo promosso da JP Morgan e Mediobanca, non riguarderebbero grandi private equity internazionali per la difficoltà di garantire un rendimento (Irr) predefinito.  Sembra intanto tutto in salita il piano di Corrado Passera, sul quale era atteso partissero valutazioni a valle del business plan: ci sarebbero infatti tensioni crescenti sulla richiesta dell’ex ministro di far svolgere una ‘due diligence’ su Mps ai fondi anglo-americani che ha coinvolto.
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Anche nel weekend il confronto sul tema sarebbe stato serrato in una triangolazione tra Passera, i vertici della banca e Jp Morgan, ma le condizioni poste rendono ormai probabile un nuovo stop alla trattativa. Il tempo stringe e a questo punto è possibile che domani il Cda faccia nuovamente il punto sul tema e sulla reale possibilità di far convergere i due piani. Lo schema di intervento di questi investitori, cosiddetti anchor, dovrebbe prevedere l’assunzione di un impegno entro tre settimane dal varo del piano di Mps. In modo da arrivare una settimana prima dell’assemblea del Monte, che lunedì il cda convocherà per fine novembre, con una più precisa ripartizione delle quote dell’aumento da presentare agli azionisti che voteranno in assemblea. Tra i fondi sovrani si attende un ruolo di Qatar, e forse anche di Kuwait, Abu Dhabi e Cina (già nel capitale), tenendo conto comunque che sono stati contattati tutti i grandi ‘sovrani’.

Leggi sull’argomento: Il Montepaschi tra JP Morgan e Passera

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