A$ap Rocky: la storia del rapper detenuto in Svezia che ha fatto arrabbiare Donald Trump

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-26

Il rapper A$ap Rocky verrà processato il 30 luglio per aggressione, e intanto resterà in carcere nonostante l’interessamento di Donald Trump. Che ha tentato di litigare con la Svezia ed è stato respinto con perdite

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Il rapper A$ap Rocky verrà processato il 30 luglio per aggressione, e intanto resterà in carcere nonostante l’interessamento di Donald Trump. A$ap Rocky è detenuto dal 3 luglio dopo essere rimasto coinvolto in una rissa, per strada, avvenuta il 30 giugno. Secondo l’accusa, il musicista, insieme ad altre due persone ha colpito ripetutamente una persona, prendendola a calci e colpendola con una bottiglia rotta. Tutti e tre, detenuti in carcere, risponderanno degli stessi reati.

A$ap Rocky: la storia del rapper detenuto in Svezia che ha fatto arrabbiare Donald Trump

Il procuratore svedese, Daniel Suneson, ha spiegato che il crimine resta anche se Rocky e i suoi amici sono stati provocati. L’episodio ha fatto il giro del mondo non solo perché è coinvolto il rapper americano, ma perché sono finiti in rete due video della notte del pestaggio. Uno lo aveva messo in rete lo stesso artista e mostrava Rocky chiedere, ripetutamente, a due persone di smetterla di seguirli. In un’altra, postata dal sito Tmz, si vede il rapper afferrare uno dei due sconosciuti e buttarlo a terra. Da un’altra angolazione, appare chiaramente Rocky picchiare l’uomo con calci e pugni.

Qui è sceso in campo Donald Trump. Il presidente, sollecitato dal mondo della musica americano, da Justin Bieber a Kanye West e la moglie Kim Kardashian, che ha lamentato le condizioni ‘inumane’ nel quale verserebbe il cantante, è andato all’attacco ed è stato respinto: “Ho telefonato al primo ministro svedese, il quale mi ha assicurato che il cittadino americano sarà trattato bene e in maniera equa. Gli ho anche assicurato che non era a rischio fuga e che avrei garantito personalmente per la sua cauzione”. Poco da fare però: “In Svezia sono tutti uguali davanti alla legge e il governo non tenta né tenterà di influenzare il procedimento giudiziario”, ha fatto sapere una nota da Stoccolma pubblicata dal New York Times.

Anche in Svezia sono tutti uguali di fronte alla legge

Un portavoce del governo svedese ha dichiarato alla televisione Svt che il primo ministro Stefan Lovfen “è stato molto chiaro” di fronte i tentativi dell’amministrazione Trump di ottenere il rilascio su cauzione del rapper il cui vero nome è Rakim Mayers. Nella notte, Trump in una serie di tweet si era detto “molto deluso” perche’ Lofven “non era stato capace di agire” per la liberazione del rapper 30enne. “Trattate gli americani giustamente”, aveva esortato, sottolineando che “la Svezia dovrebbe porre attenzione su suoi reali problemi con il crimine”.

Non è però la prima volta che Rocky ha a che fare con la giustizia. Nel 2012 un caso analogo a quello che lo vede al momento detenuto in Svezia: fuori da un negozio di abbigliamento a New York e’ protagonista di una rissa con un uomo ma poi finisce per picchiare anche due fotografi che stavano immortalando la scena. Nel 2013 invece è accusato di aver picchiato una donna durante il Festival di Budweiser Made in America, ma le accuse cadono quando un testimone non si presenta al processo.

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