Arriva la marijuana di Stato prodotta dall'esercito

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-09-05

La Stampa racconta dell’accordo tra i ministri della salute e della difesa: via libera alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico. Si comincia a Firenze. Ma niente liberalizzazione

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Mentre il dibattito sulla marijuana in Italia prosegue, con effetti più o meno incoerenti, La Stampa annuncia oggi in prima pagina un accordo tra ministero della Salute e della Difesa riguardo la cosiddetta marijuana terapeutica, ovvero quella utilizzata per lenire il dolore nei pazienti oncologici o affetti da HIV e nel trattamento dei sintomi di patologie come sclerosi multipla, sla, glaucoma. La marijuana verrà coltivata nello stabilimento chimico-militare di Firenze. Il via libera, dopo varie polemiche e perplessità, è stato dato da Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin. Si spera che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi siano disponibili anche in Italia. Spiega il quotidiano:

Eppure questa conclusione non sembrava così pacifica: si temeva da una parte della maggioranza che si aprissero le porte alla liberalizzazione delle droghe leggere. Ma chiarito che non è questo il caso,l’accordo è decollato. Il ministro Lorenzin ha sempre detto che «dal punto di vista farmacologico,non ci sono problemi all’uso terapeutico della cannabis: nessuno mette indubbio gli effetti benefici, ma va trattato come un farmaco». Insomma, non si tratta di fumarsi una canna, ma di coltivazione e produzione controllata e monitorata da una struttura,addirittura militare.

marijuana terapeutica di stato
L’articolo sembra davvero molto attento alla posizione della Lorenzin:

Il ministro della Salute, che si definisce una persona «open mind» e non chiusa in preconcetti ideologici,come ha dimostrato pure sulla fecondazione eterologa,non accetta che su questa materiasi agitino battaglie culturali con l’obiettivo di liberalizzare le droghe leggere. «La mia impressione è che in questo Paese non si riesca a parlare in temi in termini laici e asettici,senza ricominciare a parlare di liberalizzazione».Diverso è il caso di agevolare l’uso della cannabis a uso terapeutico,in particolare il ricorso ai cosiddetti farmaci cannabinoidi per lenire il dolore nei pazienti oncologici o affetti da HIV e nel trattamento dei sintomi di patologie come sclerosi multipla, sla, glaucoma. Perchèquesto è l’obiettivo che porta lasvolta di affidare a una strutturamilitare la coltivazione dellamarijuana e la produzione deifarmaci derivati.

Proprio l’altroieri sul Corriere della Sera era uscito un articolo curiosamente allarmistico sulla cannabis. Il quotidiano pubblicava un set di domande e risposte nelle quali concentrava l’attenzione sul fatto che una serie di studi dimostrerebbe che l’assunzione di marijuana in giovane età ha effetti deleteri. Le prime domande riguardavano l’assuefazione (sicura, in caso di consumo abituale), i sintomi dell’astinenza e la presunta apertura di strada alle altre droghe. Importante è la risposta alla domanda «È vero che l’uso di marijuana porta a malattie mentali?»:

Sì e no. Chi fuma cannabis regolarmente soffre di ansia, depressione,psicosi inclusa la schizofrenia molto più degli altri. Ma potrebbe essere semplicemente che gli stessi fattori che portano la gente a fumare cannabis siano anche quelli che compromettono certe funzioni del cervello.

Le ultime tre domande riguardavano il topic della discussione:


L’articolo, al di là del titolo, sembrava però soltanto ritornare su una tematica già molto conosciuta dagli addetti ai lavori. Ci sono alcuni studi che suggeriscono la correlazione tra i problemi nel rendimento a scuola e il consumo di marijuana. Ma, come spiega Vox.com, è vero che molti tendono a collegare l’uso di marijuana a un basso IQ e a un peggiore sviluppo del cervello, ma la correlazione – come spesso capita – non vuol dire casualità, anzi:

But other researchers found the correlation could show that people with lower IQs are more likely to consume marijuana. In other words, it’s not marijuana use that lowers IQs; it’s lower IQs, or some other attribute linked to lower IQs, that lead to marijuana use.

Quindi, secondo altri studi, non è l’uso di marijuana che abbassa il quoziente intellettivo, ma di solito chi ha un basso IQ consuma marijuana, forse per correlazioni o casualità non ancora chiarite. Vox pubblica anche questi due grafici esplicativi sulla marijuana:


Anche riguardo psicosi e schizofrenia, altri studi spiegano che la causa primaria è un’altra:

There have also been concerns that marijuana use can lead to psychosis and schizophrenia, but recent studies suggest marijuana isn’t a cause of the disorders. A Harvard study, for one, concluded the primary cause of schizophrenia is a family history of the disorder, not marijuana use. A King’s College London study similarly found that some genes might predispose people to both schizophrenia and marijuana use.

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