La gaffe di Armin Laschet alle elezioni in Germania: piega la scheda ma il voto si vede

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-26

Con le elezioni di oggi in Germania si chiudono 16 anni di cancelleria di Angela Merkel: il suo “delfino”, Armin Laschet, ha piegato male la scheda elettorale mentre votava nel seggio di Aquisgrana, rendendo palese la sua preferenza: due croci per la Cdu

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Il momento in cui un politico imbuca la propria scheda elettorale nell’urna è uno dei momenti salienti di ogni elezione. Se il politico in questione è anche il candidato tra i favoriti a diventare capo del Governo, l’attenzione mediatica diventa massima. Ecco che quindi le telecamere e le macchine fotografiche dei reporter, puntate su Armin Laschet che inserisce il proprio voto nello scatolone del suo seggio, ad Aquisgrana, hanno immortalato una sua gaffe non da poco: il candidato cancelliere della Cdu-Csu, pronto a prendere l’eredità di Angela Merkel dopo le elezioni politiche in Germania che si stanno svolgendo oggi, ha piegato male la scheda elettorale rendendo visibile la sua preferenza: due croci per la Cdu.

Nulla di sorprendente, ovviamente, ma i giornali tedeschi hanno aperto il dibattito sulla effettiva validità della scheda di Laschet. Il voto è segreto, ovviamente, e perciò nessuna scheda dovrebbe essere riconoscibile. Secondo Spiegel e Die Welt, la circostanza in cui è incappato il candidato cancelliere, che ha piegato “al contrario” la scheda, non rientra tra i criteri che invalidano il voto. La Bild, invece, sostiene che “si tratta di una violazione della legge”. Il tabloid cita l’articolo 56 del codice elettorale federale, secondo cui “la commissione elettorale deve respingere un elettore che ha piegato la sua scheda elettorale in modo tale che il suo voto sia identificabile”.

Gli scrutatori avrebbero dovuto quindi annullare il suo voto e farlo votare nuovamente. Sulla questione si è espresso il Bundeswahlleiter, la commissione che supervisiona le elezioni in Germania: “Un politico di fama nazionale ha votato per il proprio partito. Non può essere visto come un’influenza sugli elettori”, si legge sul profilo Twitter dell’ufficio stampa. La Commissione ha spiegato che in tali casi viene fornita una nuova scheda per votare, ma se la scheda è stata inserita nell’urna – come nel caso di Laschet – non è recuperabile e viene quindi dichiarata valida.

Il voto di oggi resterà comunque nella storia, qualunque sia il risultato, perché che segnerà la fine dell’era di Angela Merkel, la cancelliera alla guida dei governi a Berlino negli ultimi 16 anni. Negli ultimi mesi i sondaggi hanno premiato alternativamente i Verdi (guidati da Annalena Baerbock), quindi la Spd di Olaf Scholz, e infine l’unione Cdu/Csu, che porta avanti appunto il nome di Armin Laschet come candidato alla Cancelleria.

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