Economia

Come funzionerà l'arbitrato sulle obbligazioni subordinate

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-12-12

Cade l’ipotesi che a vigilare sia la Consob, come sembrava dalle prime anticipazioni. Un decreto del Mef fisserà i criteri su come il fondo sarà alimentato e come dovranno essere valutate le singole situazioni

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Gli arbitri per la valutazione caso per caso dei rimborsi ai risparmiatori delle banche che hanno subito un crac saranno “scelti tra persone di comprovata imparzialità, indipendenza, professionalità e onorabilità” con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del Mef e su delibera del CdM. Lo prevede un emendamento del governo, che quindi “corregge” le anticipazioni (e le intenzioni dell’esecutivo” a proposito delle quattro banche risolte e delle obbligazioni subordinate che hanno provocato perdite per quasi 800 milioni ai clienti degli istituti. Cade quindi l’ipotesi che a vigilare sia la Consob, come sembrava dalle prime anticipazioni ieri riportate dal Sole 24 Ore. Questa la ciambella di salvataggio alla quale potranno aggrapparsi i 10.500 risparmiatori che hanno visto sfumare i soldi investiti nelle obbligazioni subordinate dal crac dei quattro istituti Banca Marche, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Carichieti e Cassa di risparmio di Ferrara. L’Ue ha dato il suo via libera, sbloccando una situazione che sembrava essersi avvitata. E il governo – ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ieri alla Camera – inserirà le norme nella Legge di Stabilità con un emendamento in arrivo nelle prossime ore.

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Il riepilogo del Sole 24 Ore sulle obbligazioni subordinate

Come funzionerà l’arbitrato sulle obbligazioni subordinate

‘L’accertamento della responsabilità per la violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza nel collocamento delle obbligazioni subordinate” è previsto nel caso si attivi la procedura arbitrale per il rimborso dei sottoscrittori di obbligazioni subordinate. E’ quanto prevede l’emendamento del governo sulle banche. I dettagli, però, arriveranno dopo. Un decreto del Mef fisserà i criteri su come il fondo sarà alimentato e come dovranno essere valutate le singole situazioni. ”Realistico” definisce il ministro l’ipotesi che a restituire i fondi anticipati dalle banche siano le plusvalenze incassate con la vendita dei crediti incagliati delle bad bank. Per scegliere chi otterrà i rimborsi, invece, forse entrerà in campo l’Isee, per valutare la situazione economica dell’investitore. Di certo il tema banche e’ all’attenzione del governo. “La riforma del sistema del credito è quanto mai urgente”, sostiene il premier Matteo Renzi, facendo ipotizzare altri interventi. “Occorre aumentare l’informazione e la capacità di valutazione dei risparmiatori per ridurre le asimmetrie informative e il rischio di abuso – dice Padoan – Un risparmiatore poco o male informato è potenziale vittima di abusi”. Lo spiraglio di luce su una situazione che sembrava avvitarsi sempre più è arrivato da Bruxelles. L’arbitrato per aiutare gli investito privati – hanno spiegato fonti della Commissione ”è un’ottima idea”. Ma – hanno aggiunto – “non è possibile fare è che lo Stato paghi direttamente chi ha subito le perdite”. Dopo i contrasti dei giorni scorsi l’Ue addolcisce i toni. Parla di ”contatti stretti e costruttivi con le autorità italiane” e spiega di ”sostenere le intenzioni del governo italiano di permettere ai risparmiatori di chiedere compensazioni alle banche per potenziali vendite abusive di obbligazioni e di ispirarsi alle passate esperienze in altri Paesi Ue con situazioni simili”. Come è già accaduto in Spagna, sembra voler dire. ”Vendite abusive”. Già perchè che qualcosa non abbia funzionato appare evidente. Lo racconta un dato contenuto in una slide messa in rete dal ministero dell’Economia. Quasi la metà delle obbligazioni subordinate delle 4 banche, 340 milioni su 768, è finita nelle tasche dei piccoli risparmiatori, invece che sugli investitori istituzionali. E’ una quota inusuale Per questa tipologia di strumenti con maggiore rischio. Comunque la polemica non si placa. Berlusconi attacca il governo ”Non avrei lasciato fuori gli obbligazionisti”, dice. Interviene anche Pierluigi Bersani: “I consumatori, i cittadini vanno difesi dalle prepotenze del mercato”. Ma nel mirino delle critiche sono soprattutto le authority che dovevano controllare. L’Adusbef chiede a Renzi di rottamare i vertici di Consob e Bankitalia. Critiche arrivano anche dalla maggioranza. ”Chi non ha vigilato se ne assumerà le responsabilità”, sostiene il presidente della commissione Bilancio, il Pd, Francesco Boccia. ”Dovevano fare molto di più”, dice il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti.

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Gli aiuti pubblici alle banche europee a confronto (Repubblica, 11 dicembre 2015)

Il Codacons annuncia il ricorso al TAR

Toni più duri da Fi e M5s. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, difende l’operato dell’istituto. Le situazioni delle banche in dissesto – spiega – ”le consideriamo con un impegno che e’ massimo, facendo il meglio ed essendo sicuri di aver fatto il meglio”. E aggiunge: nessuna reticenza. ”Riferiremo in tutte le sedi a ciò deputate, con tutta la dovizia di particolari necessaria”. Certo l’attenzione è ora puntata sui 10.500 obbligazionisti rimasti intrappolati dall’anticipo del ‘bail in’, ma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha voluto chiarire che senza il ”salvabanche” gli istituti sarebbero stati liquidati con impatti ”disastrosi”; tra l’altro tutte le imprese che hanno attivato prestiti (circa 200.000) avrebbero dovuto rimborsare a vista i debiti. Con un impatto drammatico sul territorio e per l’economia. Invece – ha calcolato il Mef – si sono tutelati 1 milione di correntisti (con 12 miliardi di depositi), e circa 7.000 posti di lavoro tra dipendenti e indotto. E’ molto ma certo non è bastato, visto che bisogna intervenire di nuovo. Il Codacons invece annuncia un ricorso perché ritiene che l’arbitrato è illegale perché contrario alle disposizioni della Corte di Cassazione in materia, e in quanto tale sara’ bloccato dinanzi al Tar del Lazio. Ne da’ notizia l’associazione dei consumatori, richiamando la giurisprudenza in materia. Secondo i giudici italiani l’intermediario finanziario ha “l’obbligo di operare in modo che i clienti siano sempre adeguatamente informati, obbligo che, come evidenzia il “sempre”, non si esaurisce nella fase iniziale dell’investimento (ossia nel momento dell’acquisto dei titoli), ma persiste durante tutto il rapporto di deposito e custodia dei titoli” – Tribunale di Pisa, sentenza n. 1565/08 Principio confermato dalla Corte di Cassazione che afferma: “anche l’obbligo dell’intermediario di tenersi informato sulla situazione del cliente, in quanto funzionale al dovere di curarne diligentemente e professionalmente gli interessi, permane attuale durante l’intera fase esecutiva del rapporto e si rinnova ogni qualvolta la natura o l’entita’ della singola operazione lo richieda, per l’ovvia considerazione che la situazione del cliente non e’ statica bensi’ suscettibile di evolversi nel tempo” – sentenza n. 26725/07. E’ evidente come nel caso di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife, tali principi non siano stati rispettati, e anche in presenza di dichiarazioni firmate sul rischio d’investimento, nessuna informazione e’ stata data nel tempo circa la situazione di dissesto delle 4 banche, ne’ e’ stato suggerito ai risparmiatori di disfarsi dei titoli acquistati. “L’arbitrato che decidera’ chi risarcire e con quanto, appare quindi assolutamente illegittimo, perche’ le obbligazioni subordinate non dovevano essere vendute ai piccoli investitori, come ha sostenuto anche la Ue, e perche’ i risparmiatori dovevano essere invitati a disfarsi dei titoli una volta accertate le difficolta’ dei 4 istituti di credito successive all’acquisto di azioni e obbligazioni – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo impugneremo al Tar il provvedimento con cui il Governo introdurra’ l’arbitrato, perche’ tutti gli investitori devono essere risarciti allo stesso modo e con il rimborso integrale dei titoli”.

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