Chiara Appendino si sveglia Sì TAV

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-19

La sindaca nega ai consiglieri i simboli del Comune per la manifestazione di protesta. E scoppia la bagarre, tra minacce di sfiducia e di dimissioni

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Chiara Appendino non sfila più. La sindaca di Torino, che sulla TAV ha mantenuto una posizione moderata all’epoca della sua elezione sostenendo che non avrebbe fatto alcunché visto che il Comune non ha competenze sull’alta velocità, ma il consiglio qualche giorno fa ha comunque votato un ordine del giorno in cui si diceva tartufescamente contrario all’opera, ha sparigliato vietando i simboli del Comune al corteo No TAV al quale vuole partecipare la sua maggioranza. Il risultato è lo scontro all’arma bianca con i consiglieri che la reggono:

Alla fine di una domenica tesissima – in cui, come già accaduto, ha minacciato di dimettersi ed è stata a sua volta minacciata di sfiducia – Appendino decide di scoperchiare il caso: «Non ritengo di coinvolgere nella manifestazione simboli istituzionali che, per loro stessa natura, rappresentano le sensibilità di una intera comunità».

È furiosa perché al mattino – a freddo, senza averlo concordato con nessuno – Damiano Carretto, consigliere comunale che guida l’ala vicina ai movimenti, ha annunciato la presenza della Città «in veste ufficiale come in tutte le manifestazioni No Tav da quanto Appendino è sindaca». È una mossa spregiudicata ma abile. I consiglieri comunali hanno capito che Appendino vuole dare un segnale dopo piazza Castello e sta cercando di ricucire il rapporto – fortemente incrinato – con le associazioni di categoria. Dunque vuole adottare un profilo bassissimo in vista della manifestazione No Tav convocata l’8 dicembre a Torino. Non ci sarà – ed era scontato – e vuole tenere fuori il Comune.

torino piazza castello tav

Esattamente il contrario di quel che hanno in mente i suoi consiglieri: la Città di Torino da metà 2016 sfila con i No Tav (ai cortei è sempre andato Montanari) e
non si capisce perché non debba farlo anche stavolta.

Appendino decide di replicare subito ma la capogruppo del Movimento 5 Stelle Sganga la frena: viene convocata una riunione per questa sera. Stavolta però è la sindaca a rompere i patti: non aspetta il vertice e annuncia la decisione. «Sono stupito e non condivido», replica a caldo il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci, un fedelissimo. «Io ci sarò». «Ha perso la testa», si sfoga una consigliera.

È il preludio a un nuovo scontro. Quel che è in gioco stavolta vale più delle Olimpiadi mancate. Appendino è sinceramente No Tav ma non può permetterselo in questo momento: perderebbe la Città. I suoi consiglieri, invece, non possono (e non vogliono) perdere la faccia sulla madre di tutte le battaglie. «Non possiamo cambiare posizione perché c’è stata la manifestazione di piazza Castello».

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