L’appello della madre del bimbo morto a Sharm El Sheik: “Aiutateci a rientrare a casa”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-07

Rosalia Manosperti, madre di Andrea Mirabile, il bimbo morto a 6 anni a Sharm El Sheik per una sospetta intossicazione alimentare, si rivolge alle istituzioni italiane

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L’appello per “ritornare a casa” Rosalia Manosperti, la mamma del piccolo Andrea Mirabile morto a sei anni a Sharm El Sheik per quella che sembrava un’intossicazione alimentare, lo lancia dall’ospedale dove è ancora ricoverata insieme al marito Antonio. Un’audio, pubblicato su Palermo Live, in cui la mamma del piccolo Andrea, incinta di quattro mesi, chiede a tutte le istituzioni di farli tornare a casa. “Sono Rosalia Manosperti, è da sabato sono ricoverata insieme a mio marito nell’ospedale di Sharm el-Sheikh, dove abbiamo perso anche nostro figlio di sei anni – dice – Io chiedo a tutte le istituzioni competenti di attivarsi affinché ci riportino in Italia prima possibile con un volo di linea speciale perché le nostre condizioni di salute non ci permettono di prendere un volo di linea normale. Aiutateci per favore a rientrare a casa”.

L’appello della madre del bimbo morto a Sharm El Sheik: “Aiutateci a rientrare a casa”

Le condizioni di salute della donna sono quelle meno preoccupanti, mentre il marito è ancora ricoverato in terapia intensiva. La famiglia palermitana era in vacanza in un resort di Sharm, dove avrebbe dovuto trascorrere 15 giorni, quando venerdì hanno cominciato a stare male. Alla Guardia medica è stata diagnosticata una intossicazione alimentare ma i sintomi non sono mai passati e sabato, al peggiorare delle condizioni del piccolo, hanno chiamato l’ambulanza. Andrea è morto sabato sera. La magistratura ha aperto un’inchiesta e sul corpo del bimbo è già stata effettuata l’autopsia, della quale ancora non si conoscono i risultati. Ieri lo zio della piccola vittima, fratello della donna, ha fatto il punto della situazione: “Mio cognato ha un tasso di ossigenazione bassissimo e non può viaggiare. Mia sorella Rosalia, che è incinta, adesso sta un po’ meglio ma non può tornare in Italia. Purtroppo le notizie sono poche e non si ha un bollettino medico. I medici sono restii a inviare i referti, visto che c’è di mezzo l’assicurazione. Ieri sera inoltre un emissario del ministero della Salute egiziano si è recato in reparto affermando che per due volte hanno fatto l’esame tossicologico e hanno escluso l’avvelenamento”.

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