Politica

L’appello di Di Maio al PD sul Corriere della Sera

neXtQuotidiano 29/04/2018

«Il mio appello ai dem: dal lavoro alla povertà, ecco i punti in comune»

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Dopo la lettera a Repubblica di qualche tempo fa, Luigi Di Maio torna a scrivere ai giornali e sceglie il Corriere della Sera per un appello al Partito Democratico in cui elenca i punti in comune nei programmi dei due partiti: “Lo studio del professor Della Cananea – afferma, tra l’altro, Di Maio – ha individuato i punti in comune tra il nostro programma e il loro e oggi vorrei passare in rassegna i principali e lanciare un appello: realizziamoli per il bene superiore degli italiani! Sono fiducioso perché sulla carta la carta dei programmi ci sono tanti punti di convergenza che vanno nella direzione di soddisfare le esigenze dei cittadini, nostro unico interesse. Non ci illudiamo che i programmi elettorali abbiano sempre una valenza, ma adesso è il momento di mettere alla prova la politica affinché dimostri che non si tratta solo di parole, ma di obiettivi concreti che si possono tradurre in fatti, con tempi e procedure concordate. Una delle funzioni del Movimento 5 Stelle è proprio questa. I programmi per noi valgono nel momento in cui si dimostra di volerli realizzare“.

luigi di maio lettera pd corriere della sera

“Se c’è una cosa che possiamo rivendicare con forza – è la premessa di Di Maio – è la massima coerenza tra quanto fatto dal giorno dopo il voto e quanto detto in campagna elettorale. Per tre mesi ho girato l’Italia e ho sempre ripetuto che qualora non avessimo ottenuto la maggioranza assoluta avrei proposto ai partiti un contratto vincolante sul programma. Avevo anche ribadito più volte che non avevamo un interlocutore preferito, ma che avremmo parlato con tutti. E’ quello che stiamo facendo. Il prossimo sarà il governo dei cittadini, non dei partiti”. L’appello prosegue indicando i punti – da lavoro alla lotta alla povertà fino alla revisione del regolamento di Dublino sui migranti e al superamento del fiscal compact “garantendo la continuità dell’Italia nell’Unione europea” – di un “contratto alla tedesca” che “servirà a mettere nero su bianco le azioni immediate per migliorare la qualità della vita degli italiani per interpretare al massimo lo spirito della terza repubblica. Non si tratta di alleanze. Un’alleanza è uno scambio di poltrone, un do ut des di potere. Non ci interessa. Siamo nati per fare altro. Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica italiana perché ha identità e valori ben precisi, che difendiamo senza compromessi”.

Leggi sull’argomento: La lettera di Di Maio a Repubblica

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