“Grondava sudore e chiudeva gli occhi, non potevo aspettare”, parla il Carabiniere che ha salvato la bimba rimasta chiusa in auto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-28

Grazie all’intervento del maresciallo maggiore Antonio Mansolino, una bambina di sei mesi è stata messa in salvo mentre si trovava all’interno di quell’automobile bollente per colpa del caldo

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Una storia a lieto fine che può raccontare dopo che l’adrenalina del momento si è esaurita all’indomani di quell’intervento provvidenziale che ha messo in salvo la vita di una bimba di 6 mesi. La piccola, domenica pomeriggio, era rimasta chiusa all’interno dell’automobile della madre. La donna stava sistemando il passeggino nel portabagagli dopo aver adagiato la piccola sul seggiolino interno, quando il sistema di chiusura centralizzata si è attivato mentre le chiavi erano attaccate al cruscotto. Faceva caldo a Giussano (in provincia di Monza e Brianza) e la bambina ha iniziato subito a mostrare tutti i sintomi del colpo di calore che poteva esserle fatale. Ma il carabiniere – che in quel momento non era in servizio – Antonio Mansolino ha deciso di prendere in mano la situazione, mettendo in salvo la bimba.

Antonio Mansolino, il carabiniere che ha salvato una bimba di 6 mesi

Una vicenda che, ovviamente, non vede colpevoli. Perché non si è trattato di un gesto deliberato da parte della donna e neanche di una svista. È stato un incidente, con quella chiusura centralizzata entrata in azione mentre le chiavi si trovavano all’interno dell’automobile. Ed è questo ciò che il maresciallo maggiore di Giussano, ma originario di Termoli, ha spiegato alla madre della piccola messa in salvo.

“L’avevo vista fuori dall’auto con aria incerta e spaventata, guardava un po’ lo sportello e un po’ la strada. Ho chiesto se potevo essere d’aiuto e la signora è scoppiata a piangere. Era nel panico. Con la bambina in quello stato non c’era un momento da perdere”.

Nella sua intervista a La Repubblica, il militare ha detto di essere intervenuto dopo aver visto la situazione che si stava facendo sempre più preoccupante. Sul posto c’era anche un infermiere che si era accorto dei primi segni del colpo di calore sulla bimba che grondava sudore e iniziava a chiudere gli occhi per via dell’altissima temperatura a bordo di quell’automobile rimasta per ore sotto al sole domenicale di piazza Attilio Lombardi di Giussano. Allora, dopo pochi istanti di riflessione, ha deciso di sfondare il finestrino e mettere in salvo la piccola.

“Ho spaccato e ho allargato il varco con la mano, che infatti si è riempita di schegge e ora è fasciata. Ma la sicura, da quel lato non si apriva. Sono entrato di testa fino ad arrivare alla chiave, che era inserita nel blocco accensione”.

Un’azione che ha portato al salvataggio della bambina. Un gesto eroico che gli ha provocato anche alcune ferite alla mano. Ma il maresciallo Antonio Mansolino, nonostante la prognosi di 3 giorni, è tornato immediatamente al lavoro.

(Foto Ipp/clemente marmorino)

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