Antonio Ingroia fermato a Parigi Roissy ubriaco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-21

Il consolato italiano è stato avvertito della situazione, ma qualche ora più tardi a Ingroia è stato fatto permesso di partire

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L’ex pubblico ministero di Palermo Antonio Ingroia è stato fermato ieri all’aeroporto parigino di Roissy mentre si stava imbarcando su un volo per l’Italia perché “visibilmente in stato di ebbrezza”, come rivelato dal sito di “Repubblica”, secondo cui “Ingroia è stato così costretto a tornare indietro”.

L’articolo cita fonti aeroportuali, secondo le quali il rifiuto di imbarco non avrebbe provocato alcuna forma di resistenza da parte di Ingroia. L’ex magistrato, che oggi pratica la professione di avvocato, sarebbe stato accompagnato in una zona dell’areoporto non lontana dai gate. Il consolato italiano è stato avvertito della situazione, ma qualche ora più tardi a Ingroia è stato fatto permesso di partire, una volta tornato nelle condizioni per prendere l’aereo e viaggiare in Italia.

«Il personale della compagnia aerea ha dovuto chiamare gli agenti aeroportuali perché l’ex magistrato antimafia era visibilmente in stato di ebbrezza», scrive
Anaïs Ginori. Tradotto, troppo ubriaco per volare, perché chi è in stato visibile di ebrezza su un aereo può essere un pericolo per sé ma pure per gli altri passeggeri, e quindi non può essere ammesso, è una questione di sicurezza. Di qui lo stop.

L’ex magistrato, vistosi bloccato, non avrebbe protestato. Docile, o probabilmente non in condizioni di disobbedire visto lo stato di alterazione legato all’alcol, avrebbe seguito gli agenti in un’ala riservata dell’aeroporto. Tornato in sé dopo qualche ora, è stato caricato su un altro volo. Della vicenda è stato comunque informato il consolato italiano a Parigi.

Il nome di Antonio Ingroia è legato all’indagine della procura di Palermo sulla trattativa tra Stato e Mafia. Nel 2013 il magistrato ha tentato l’avventura politica alla guida di Rivoluzione Civile, ma la sua lista non ha superato la soglia di sbarramento per l’accesso in Parlamento.

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