Antonino Candela: il commissario per l’emergenza Coronavirus in Sicilia arrestato per corruzione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-21

“Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”, diceva Candela senza sapere di essere intercettato. La mazzetta del 5% per gli appalti della sanità

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C’è anche Antonino Candela, 55 anni, attuale Coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, tra i dieci arrestati dell’operazione della Guardia di Finanza su alcuni appalti pubblici milionari della sanità. Candela, che è ai domiciliari, è stato Commissario Straordinario e Direttore generale dell’Asp 6 di Palermo. Proprio alcune gare indette dall’Asp di Palermo, secondo gli inquirenti, sarebbero al centro di un giro di mazzette.

Antonio Candela: il commissario per l’emergenza Coronavirus in Sicilia arrestato per corruzione

Su delega della procura della Repubblica di Palermo, i finanzieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del gip nei confronti di 12 persone, a vario titolo indagati per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilita’, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata liberta’ degli incanti. Tra loro, due destinatari di custodia cautelare in carcere: Fabio Damiani, 55enne di Palermo, attuale direttore generale dell’Asp di Trapani, e Salvatore Manganaro, 44 anni, di Agrigento, ‘faccendiere’ di riferimento per Damiani. Ai domiciliari pure Giuseppe Taibbi, 47 anni, di Palermo, ‘faccendiere’ di riferimento per Candela; Francesco Zanzi, 56 anni, di Roma, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie Spa; Roberto Satta, 50 anni, di Cagliari, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie spa; Angelo Montisanti, 51 anni, di Palermo, responsabile operativo per la Sicilia di Siram spa e amministratore delegato di Sei Energia scarl; Crescenzo De Stasio, 49 anni, di Napoli, direttore unita’ business centro sud di Siram spa, Ivan Turola, 40 anni, di Milano, “referente occulto” di Fer.co. srl; Salvatore Navarra, 47 anni, di Caltanissetta, presidente del consiglio di amministrazione di Pfe spa. Nei confronti di Giovanni Tranquillo, 61 anni, di Catania, referente occulto di Euro&promos Spa e di Pfe spa, di Giuseppe Di Martino, 63 anni, di Polizzi Generosa, ingegnere e membro di commissione di gara, e’ stata invece applicata la misura del divieto temporaneo di esercitare attivita’ professionali, imprenditoriale e pubblici uffici. Con il medesimo provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di 7 societa’, con sede in Sicilia e Lombardia, nonche’ di disponibilità finanziarie per 160 mila euro.

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Durante il periodo in cui rivestiva la carica di direttore generale dell’Asp di Palermo, la più grande della Sicilia, Antonio Candela era stato protagonista di numerose iniziative per la trasparenza e la legalità. Tanto da ricevere i complimenti dell’allora presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’assessore alla Sanità del tempo, Lucia Borsellino, per i risparmi ottenuti dalla sua gestione. In particolare Candela aveva revocato diverse gare d’appalto con risparmi per circa 54 milioni di euro: 10 per la base d’asta della fornitura di pannoloni, 6 per la base d’asta dei sistemi informativi dell’azienda, 18 per l’appalto dei sistemi di vigilanza e circa 20 milioni il servizio di gestione e manutenzione degli impianti tecnologici. Il quadro che emerge dalle intercettazioni dell’inchiesta nei confronti dell’ex manager dell’Asp di Palermo non è tuttavia quello di una paladino della legalità ma di una “pessima personalità”, come scrive il Gip nella sua ordinanza. “Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”, dice Candela senza sapere di essere intercettato.

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