“Tipo la corazzata Potëmkin”, la risposta perfetta di Antinelli a Crosetto che dubita della storia dell’ospedale di Mariupol

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-10

Il co-fondatore di Fratelli d’Italia si è posto un interrogativo (che era stato già smentito) che partiva dalle ricostruzioni filo-russe fatta per “giustificare” il bombardamento al nosocomio pediatrico

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Nelle ore successive alla diffusione delle immagini del bombardamento all’ospedale di Mariupol, i sostenitori di Putin hanno immediatamente presa per buona la versione russa che parlava (ma è stato già smentito) della presenza di militari ucraini all’interno del nosocomio. Quasi a giustificare quell’attacco missilistico che ha devastato la struttura. Ed è proprio su questo tema che si è scatenata un’accesa discussione sui social tra il giornalista Rai Alessandro Antinelli e Guido Crosetto.

Antinelli-Crosetto, lo scontro sull’attacco all’ospedale di Mariupol

Il co-fondatore di Fratelli d’Italia, infatti, si è posto il dubbio su quale delle due versioni sia la più attinente alla realtà: da una parte quella ucraina, dall’altra quella russa.

“Ieri la notizia del bombardamento di un ospedale pediatrico. Oggi molti siti dicono che era un ex ospedale, sgombrato ed utilizzato da militari. Noi leggiamo, da lontano, senza poter verificare e vorremmo che chi ci da le notizie, approfondisse i fatti, cercando la verità”.

Dubbi legittimi? Assolutamente no. Perché come sottolineato dallo stesso Alessandro Antinelli nella sua risposta, ci sono immagini che parlano più delle narrazioni russe e, soprattutto, mostrano una verità che il Cremlino sta tentando di mettere a tacere. Il giornalista, infatti, utilizza un’immagine simbolo di quel bombardamento all’ospedale di Mariupol, racchiusa in questo video dell’Associated Press.

Il confronto potrebbe concludersi qui: mai fermarsi alle versioni che arrivano dal Cremlino (che ancora, per esempio, non parla di “guerra all’Ucraina” ma di “missione speciale), perché sono frutto di una mera propaganda fatta per legittimare le proprie azioni (davanti allo specchio della propria coscienza, visto che – se non in rarissimi casi – la loro narrazione ha perso qualsiasi principio di credibilità a livello internazionale, e anche nazionale) nei confronti del Paese aggredito e sotto aggressione militare da due settimane. Ma la discussione social Antinelli-Crosetto è proseguita.

L’ex deputato ha detto, poi, di aver condiviso (dopo il suo primo tweet) un thread di David Puente sul caso dell’ospedale di Mariupol. Il giornalista, infatti, ha mostrato come tutta la narrazione filo-russa attorno ai presunti militari ucraini presenti nel nosocomio al momento del bombardamento sia falsa e fallace. E, oltretutto, basata su immagini prese da altri “siti” ospedalieri. Insomma, la propaganda russa che impera sui social è stata cancellata dalla verità e dalle immagini reali di quella devastazione. La domanda, però, è sempre la stessa: ha senso condividere questi pensieri dopo due settimane in cui gli aggressori (la Russia) ha dimostrato di raccontare una valanga di fake news per giustificare le proprie azioni militari contri gli aggrediti? La risposta, ovviamente, è no.

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