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Anna Anisimova, l’attivista russa arrestata a San Pietroburgo mentre osserva incatenata la propaganda di Putin

Massimiliano Cassano 02/05/2022

A San Pietroburgo gli agenti di polizia intervengono per interrompere la protesta dell’attivista Anna Anisimova, che si era incatenata in strada di fronte a uno schermo che trasmetteva le falsità del propagandista di Putin Vladimir Solovyov

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L’attivista russa Anna Anisimova è stata arrestata a San Pietroburgo nella giornata di ieri, 1 maggio, per aver inscenato una protesta contro la propaganda del Cremlino: la donna si è ammanettata in strada a una recinzione di fronte a una televisione che mostrava il volto di Vladimir Solovyov, megafono delle menzogne di Putin sull’Ucraina. Secondo quanto riporta l’agenzia indipendente russa Ovd-Info, la donna è stata portata al sedicesimo dipartimento di polizia locale e ad ora non sono state fornite ulteriori informazioni sulle sue sorti.

Anna Anisimova, l’attivista russa arrestata a San Pietroburgo mentre osserva incatenata la propaganda di Putin

L’attivista si è anche cosparsa di vernice rossa, la stessa usata per marchiare il monitor con la scritta “Z Tv”, a rimarcare il discorso propagandistico di Solovyov. Indossava inoltre una mascherina con dipinto un sorriso finto, simbolo del bavaglio messo ai cittadini impossibilitati a criticare le scelte del governo. Anisimova non è stata l’unica a sfidare le autorità nella giornata di ieri: OVD-Info ha riferito che 212 persone sono state detenute in 18 città della Russia il 1 maggio, secondo i dati di questa mattina. Almeno 79 detenuti a San Pietroburgo e almeno 79 detenuti a Mosca. La notizia segue i rapporti di questo pomeriggio secondo cui le forze armate russe stanno distruggendo ospedali e gettando in strada pazienti malati e feriti nei territori occupati, come riportato dall’intelligence della difesa ucraina, così come la morte del capo di stato maggiore russo, il maggiore generale Andrey Simonov.

La polemica su Vladimir Solovyov e le sue ospitate in Italia

Quanto a Solovyov, il propagandista di Putin ed ex conduttore della principale tv di Stato, Russia-1, è al centro di una polemica anche in Italia: la sua ospitata a Non è L’Arena su La7, in contemporanea con quella del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov su Rete 4, ha sollevato discussioni sull’eventualità da parte dei media italiani di agire da cassa di risonanza per le falsità del Cremlino senza un puntuale contraddittorio.

 

(immagine di copertina: profilo Twitter Activatica)

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