Cerciello Rega, Andrea Varriale indagato per violata consegna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-09

A Varriale viene contestato l’articolo 120 del codice penale militare di pace che riguarda la violata consegna da parte di militare di guardia o di servizio

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Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava con Mario Cerciello Rega il giorno dell’omicidio commesso da Elder Finnegan Lee e Gabriel Natale-Hjorth, è indagato dalla procura militare per violata violata consegna. Lo scrive oggi l’Adnkronos che conferma le anticipazioni di Corriere e Messaggero.

Cerciello Rega, Andrea Varriale indagato per violata consegna

Varriale, dopo aver detto il contrario, ha infatti ammesso di non avere, come il collega, la pistola durante l’operazione del 26 luglio scorso. Alla luce di questo sviluppo dell’indagine l’iscrizione risulta un atto dovuto e a Varriale viene contestato l’articolo 120 del codice penale militare di pace che riguarda la violata consegna da parte di militare di guardia o di servizio. Parallelamente prosegue il lavoro della procura militare anche sul fascicolo aperto in relazione alla diffusione della foto di Christian Gabriel Natale Hjorth ammanettato e bendato nella caserma di via in Selci. Lo scorso agosto era stato iscritto nel registro degli indagati un militare a cui viene  contestata la ‘divulgazione di notizie segrete o riservate’.

andrea varriale

Che anche Varriale fosse disarmato era stato negato durante la conferenza stampa in cui si seppe di Cerciello. Non solo: a verbale, Varriale mise che il tesserino di riconoscimento era stato mostrato ai due ragazzi durante l’abboccamento. Ma il tesserino di Cerciello Rega non è stato ritrovato sul luogo del delitto. Cerciello Rega non aveva neppure le manette. Andrea Varriale non aveva l’arma perchè “quando sei vestito in borghese è difficile nasconderla”. Lo avrebbe spiegato lui stesso agli inquirenti ce indagano sulla morte del carabiniere Mario Rega Cerciello. Nel racconto di Varriale, l’unico fornito ai pm dal carabiniere e ritenuto credibile, l’uomo ha ammesso anche che, così come Cerciello, non era in possesso dell’arma di ordinanza. Un particolare più volte smentito da inquirenti e investigatori durante la prima fase delle indagini. Una decisione, quella di non portare con sé l’arma – secondo quanto avrebbe spiegato il militare agli inquirenti- legata al fatto che l’attività di controllo delle piazze di spaccio viene svolta in borghese e con un abbigliamento che rende complesso l’occultamento dell’arma.

Leggi anche: Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale disarmati (e il primo era anche senza tesserino)

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