Il cognato di Fontana e la donazione alla Onlus mai arrivata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-31

Emanuela Crivellaro, presidente della onlus varesina Ponte del Sorriso, è una teste chiave nell’indagine sui camici di DAMA SPA “donati” a Regione Lombardia e su Andrea Dini, cognato di Attilio Fontana. Lei racconta che Dini le ha promesso una donazione di cento camici ma poi non ha mantenuto la parola

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Emanuela Crivellaro, presidente della onlus varesina Ponte del Sorriso, è una teste chiave nell’indagine sui camici di DAMA SPA “donati” a Regione Lombardia e su Andrea Dini, cognato di Attilio Fontana. Lei racconta che Dini le ha promesso una donazione di cento camici ma poi non ha mantenuto la parola:

«Certo. Il messaggio era: “Abbiamo ricevuto una bella partita di tessuto per camici. Li vendiamo a 9 euro e poi ogni 1.000 venduti ne posso donare 100 al Ponte del Sorriso”. Erano le 9 di mattina. Ovviamente ero molto contenta di questo, perché stavamo cercando materiale sanitario e già in passato Dini e la sua azienda ci avevano sostenuto, soprattutto per il nostro ospedale materno infantile».

Vi ha aiutato anche durante l’emergenza Covid?
«Sì, ci hanno permesso di acquistare i dispositivi di protezione individuale. Non ci hanno aiutato solo economicamente, ma anche partecipando attivamente alla vita della onlus».

Dopo il 20 maggio avete ricevuto una donazione di camici da Dini?
«No, non me li ha mandati».

E non si è domandata cosa fosse successo?
«No».

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Erano gli stessi camici che avrebbe dovuto vendere alla Regione?
«Non lo so».

Dopo quel messaggio mattutino ha avuto modo di parlare ancora con Dini?
«Non ne ho più saputo niente, fino a quando non ho letto un articolo di giornale in cui si raccontava dell’indagine su Fontana e i camici».

È stata lei ad attivarsi per trovargli dei compratori?
“Come ho detto ai finanzieri, ho contattato tre persone, due direttori di aziende sanitarie e uno di una casa di cura. Tutto qua».

L’accordo con Dini era 100 camici donati ogni 1.000 venduti attraverso di lei?
“Basta così, non voglio parlare. Ho già detto tutto alla procura. Arrivederci».

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