Attualità
Andrea Bambace, il consigliere M5S a processo per violenza privata
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-06-19
L’ex candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle a Castelfranco Veneto (Treviso) è a processo con l’accusa di violenza privata e lesioni aggravate. I fatti risalgono al 2016 e alla base della vicenda ci sarebbe una vecchia lite per una questione di soldi
Sul suo profilo Facebook ha le foto assieme a due dei “big” del MoVimento 5 Stelle, una con Luigi Di Maio e l’altra con il Presidente della Camera Roberto Fico. Ma Andrea Bambace, insegnante dell’Itis e già candidato sindaco per il M5S a Castelfranco Veneto (Treviso) nel 2015 e attualmente consigliere comunale fa notizia per un altra ragione. Bambace infatti è stato rinviato a giudizio ed è a processo con le accuse di violenza privata e lesioni aggravate.
La storia della lite tra Bambace e la sorella “ladra e disonesta”
I fatti risalgono al 2016 e a farne le spese è la sorella 61enne di Bambace con la quale a quanto pare da tempo i rapporti si sarebbero deteriorati. Una vicenda privata dunque, che nulla avrebbe a che fare con l’attività politica del consigliere pentastellato. È stata proprio la donna – che si è costituita parte civile – a denunciarlo dopo una lite che risale al marzo di tre anni fa. Stando a quanto riferisce la sorella da tempo Bambace la accusa di essersi appropriata di alcune somme di denaro che appartenevano alla madre.
Durante l’episodio contestato – che la donna descrive come un violento litigio – Bambace dopo aver incontrato la sorella a casa della madre non autosufficiente avrebbe colto l’occasione per accusarla di essersi rubata delle somme di denaro: «Come osi presentarti qui? Sono già finiti i soldi che hai rubato nel 2008? Te la farò pagare. Io ti faccio finire in galera. Ladra e disonesta». Dopo di ché – denuncia la sorella – l’uomo avrebbe sottratto dalle mani della donna il telefonino e si sarebbe chiuso in bagno e dove avrebbe cancellato sia il filmato che una serie di messaggi di insulti che aveva inviato in precedenza. Una volta uscito (e qui al dire il vero la dinamica raccontata dal Corriere del Veneto è un po’ confusa) ci sarebbe stato un nuovo alterco perché la sorella stava filmando tutto con lo smartphone.
Di nuovo Bambace avrebbe preso il telefono (che non si sa per quale motivo aveva riconsegnato) per cancellare il video e nel farlo avrebbe stretto con forza il braccio della donna. Il giorno successivo la sorella sarebbe andata a farsi medicare in Pronto Soccorso da dove venne dimessa con una prognosi di 20 giorni. Bambace non ha voluto commentare ma tramite il suo avvocato fa sapere di essere convinto di essere in grado di dimostrare la propria innocenza.
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